Rifiuti ed energia
di Aldo Vaglia

Se cerchiamo su questo giornale la voce rifiuti ed energia troviamo centinaia di articoli che trattano l’argomento, ne troveremmo milioni in tutte le lingue se la ricerca la facessimo in google


Non ci deve meravigliare perciò l’interesse che si crea attorno ad una questione di importanza fondamentale  per la vita dell’uomo; ciò che invece merita una  riflessione critica è il pressapochismo di chi tratta l’argomento.
Il tema ha una duplice natura: tecnica ed economica. Le scelte politiche non possono perciò prescindere da questi due aspetti.
Ci si trova invece il più delle volte a fare i conti con moralistiche decisioni, che nulla hanno a che vedere con gli interessi delle popolazioni amministrate.

La nostra provincia è in prima linea a sostenere un metodo di smaltimento dei rifiuti che vede inceneritore e discarica i luoghi di destinazione finale delle frazioni raccolte con i cassonetti  sulle strade.
È stata anche la prima in Europa a trasformare l’inceneritore in termo utilizzatore.
Al di là delle denominazioni che accompagnano gli “inceneritori a recupero energetico”anche impropriamente  denominati “termovalorizzatori", la disputa sulle altre forme di valorizzazione dei rifiuti è tuttora aperta.

Ed è qui che comincia la guerra delle cifre che stravolge ogni forma logica e trasforma i politici in piazzisti di soluzioni non proprie, che avvantaggiano operatori del settore senza alcun ritorno per i cittadini.
A cosa si dovrebbe ispirare una sana amministrazione pubblica? All’unico concetto per cui è chiamata ad esercitare il mandato: il “bene comune”.

Se governerà la destra sceglierà la strada che più le si addice,  quella più concentrata più privatistica, se governerà la sinistra un modello più cooperativistico e più diffuso.
In ogni caso scelte di così alto impatto economico e sociale né nell’uno né nell’altro caso dovrebbero essere prese senza il consenso informato dei cittadini.

Competenza sui metodi di differenziare, riciclare e bruciare non possono far capo a chi ha interessi di parte.
Solo la dialettica tra le varie tecnologie può portare a soluzioni non controverse e al coinvolgimento di chi in ultima analisi deve pagare il servizio e subire il più delle volte i disservizi.

Ci sono  dei principi che ogni buon amministratore non dovrebbe sottovalutare: L’EROEI che è il ritorno di energia, acronimo in lingua inglese di: (Energy Returned On Energy Invested ), rapporto tra energia ricavata e energia spesa, e Payt (Pay As You Throw): paga quanto butti.

Entrambi i concetti vengono demagogicamente richiamati nelle varie propagande pro o contro il bruciare, il buttare, il raccogliere porta a porta o attraverso  i cassonetti, (di cui l’ultima trovata, truffaldina, nata per  pesare e invece non pesa, è quella della calotta), ma tutti se ne guardano bene dal fornire dati comparabili.
Cosa temono? Temono la consapevolezza dei cittadini? Temono la democrazia?


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