Quando il disprezzo arriva via fax
di Emanuela Perini

Nei giorni scorsi ho avuto il grande dispiacere di dover salutare per l’ultima volta mia nipote, una bellissima ragazza di 21 anni...


Da zia soffro solo una piccola parte del dolore che prova mia sorella, la mamma della ragazza la quale mi ha chiesto di scrivere dell’accaduto per far sapere a tutti come possa manifestarsi la mancanza di rispetto per il dolore di una mamma che ha perso la cosa più preziosa: la propria figlia.

La ragazza è morta lunedì mattina alle 3, per procedere alla vestizione serviva l’autorizzazione del magistrato.
Tutti noi: i genitori, i nonni, gli zii, i cugini, siamo stati fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale di Gavardo tutto il giorno (al freddo) in quanto  senza quell’autorizzazione nessuno di noi poteva toccare e/o vedere la povera salma.

Alle 18.30, dopo aver più volte sollecitato l’arrivo del nullaosta ed esserci recati dai carabinieri, il fax che attendevamo finalmente è arrivato.
La cosa vergognosa è stata che il magistrato, quel nullaosta l’aveva firmato alle 12, ma chi doveva fare il fax, pensate un po’, e n’era dimenticato…

Voglio sapere il nome di questa persona che ha commesso una tale dimenticanza, che ha mancato di rispetto a questa mamma bisognosa di vedere la figlia, che le ha tolto ore preziose, le ultime da condividere con lei, le ultime per tenerle la mano, per poterle accarezzare i capelli, le ultime per coccolarla.

Come si può essere così superficiali di fronte a tanto dolore?

Emanuela Perini

 
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