La Grande Guerra a novant'anni da Caporetto
di red.
Per il ciclo “Giorni di trincea”, nel novantesimo anniversario della ritirata di Caporetto, sarà proiettato questa sera nel Teatro comunale di Vobarno il film-documentario “La Grande Guerra” di Nicola Caracciolo.
Per il ciclo “Giorni di trincea”, nel novantesimo anniversario della ritirata di Caporetto, sarà proiettato questa sera nel Teatro comunale di Vobarno il film-documentario “La Grande Guerra” di Nicola Caracciolo.
Sono passati novant’anni da quella tragedia che fu la Grande Guerra, ma quell’evento storico-militare continua a riguardarci da vicino per gli effetti che esso determina nel mondo e soprattutto in Europa.
Esattamente il 24 ottobre 1917 vi fu l’inizio di quella battaglia passata alla storia come “disfatta di Caporetto”, con la quale l’esercito austro-ungarico travolse quello italiano sul fronte dell’Isonzo, costringendolo a un arretramento sul fiume Piave, da cui partì più tardi la riscossa che portò, nell’anno successivo, alla vittoria.
La ritirata di Caporetto fu un tragico evento che lasciò segni indelebili sugli avvenimenti del nostro paese. Nel giro di poche ore la guerra travolse il destino di migliaia di soldati e di oltre un milione di civili delle province di Udine, Treviso, Belluno, Venezia e Vicenza, costringendoli alla fuga e a rifugiarsi fino nelle nostre zone.
La prima guerra mondiale lasciò ferite assai più profonde di quelle lasciate dalla seconda; fu certo un avvenimento dirompente e non solo perché fu il primo conflitto di massa, ma perché implicò grandi trasformazioni di ordine territoriale, politico, sociale, trasformazioni che ancor oggi influiscono sul mondo contemporaneo.
Il documentario di Nicola Caracciolo presenta, attraverso filmati originali dell’epoca, la guerra sul fronte italiano, vista dalla parte del soldato. Il milite, l’uomo con la divisa addosso, che combatte confuso tra milioni di uomini anonimi come lui, con un’unica ferrea direttiva: quella di obbedire e lottare in ogni modo e in ogni luogo.
