Il «Boss» guidava ubriaco
A rendere, se possibile, tutto ancora più pesante, il risultato dei test alcolemici e tossicologici. L'alcol nel sangue di Cristian Bossoni, il conducente della vettura, era di cinque volte superiore al consentito.

Paolo Seminario, 18 anni di Castrezzone e Sead Liatif, 16 anni di nazionalità serba, ma residente a Gavardo, morti. Nicolò Toscano, 17 anni e Cristian Bossoni 27, di Gavardo, gravissimi. È l’agghiacciante bilancio dell’incidente di sabato notte. Uno schianto avvenuto sulla strada tra i vigneti che collega San Martino della Battaglia a Rivoltella.

A rendere, se possibile, tutto ancora più pesante, il risultato dei test alcolemici e tossicologici. Cristian Bossoni, il conducente della vettura, è risultato positivo ai controlli. Il che vuol dire che sabato notte il «Boss», come viene chiamato da chi lo conosce, era alla guida ubriaco.
Nel suo sangue si è trovato alcool in misura quasi cinque volte superiore al consentito. Di più, il «Boss» era anche sotto l’effetto di stupefacenti. Un macigno che si aggiunge al già terribile esito della tragedia.

Tutto ha inizio nel tardo pomeriggio di sabato, quando i quattro amici si ritrovano a Villanuova. Nei programmi c’è la voglia di divertirsi.
La prima destinazione è un bar, poi il parco acquatico di San Martino. Si viaggia tutti a bordo dell’Alfa «147» di Bossoni. Il tempo scorre, scivola via. Alle 2.30 lasciano il Waterland «Le Ninfee» per spingersi, a chiusura di serata, in discoteca a Sirmione.
Prendono via Prà Sera, «per evitare il traffico» dicono gli amici che li hanno salutati fuori dal parco. La velocità però è elevata e alla prima curva, dopo il cartello Peschiera, l’auto finisce fuori strada.

Urta violentemente due alberi, si ribalta, rotola su se stessa. Quando si ferma quel che rimane della carrozzeria è sparso nei campi, tra i rovi, dove giacciono anche i due feriti. Sull’asfalto ci sono invece i corpi senza vita di Paolo e Sead.
Gli automobilisti di passaggio si fermano e danno l’allarme. Nel giro di poco arrivano i Vigili del fuoco, le ambulanze del 118 e gli agenti della Polizia stradale di Desenzano.

Lo scenario è devastante come la constatazione che due persone non sono sopravvissute allo schianto. Poi la corsa in ospedale per Cristian e Nicolò, ricoverati rispettivamente a Brescia e Desenzano. Il resto è solo dolore. Per le famiglie, per gli amici, per chi è sopravvissuto e per l’intera comunità. (

(c. ber.)
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