Più Alberi meno Terroni
di Aldo Vaglia

Più Alberi meno Terroni è il titolo, polemico, del libro di Pino Greco, presentato giovedì sera alla biblioteca di Vobarno, fatto di racconti, ritratti, storie della Valle Sabbia


A discuterne con l’autore, assieme al sindaco Carlo Panzera, a Marcello Zane, a Sergio Piccerillo, c’ero anch’io.
Pino non ha mezze misure e ti caccia sotto il naso i temi più ostici mantenendo quel, socratico, distacco del narratore, su cose che lo riguardano in prima persona.
Lo ha fatto con il libro ‘Tiemmeo’ sulla malattia recensito da Itu su questo giornale, lo fa ora con questo nuovo libro sulla Vallesabbia.

La conclusione del libro, con la pace fatta con il dialetto, è la conferma che la provocazione rimane a livello letterario, ma i valsabbini, che non sono tutti leghisti e anche quelli che lo sono, non possono essere confusi e compresi in un'indistinta condanna.

La scritta fa parte di quell’insulsa strategia che ha trasformato la drammatica questione, che il settentrione sta vivendo e che s’accompagna a quella cronica del sud, in un semplificatorio e consolatorio antimeridionalismo che non è più capace nemmeno di raccogliere voti, lasciando sul tappeto tutte le irrisolte questioni di una economia industriale che ha perso la bussola  e che cerca responsabilità dove non ci sono.

Questo tema s’è solo sfiorato nella serata, presentatori e platea hanno preferito la più pacifica strada del ricordo. Che forse è stato il vero modo per disarmare ancora prima del nascere la polemica politica che il libro proponeva.

E così, con un certo compiacimento del come erano belli i nostri tempi e come eravamo bravi noi a fare politica, se n’è andata una piacevole serata, che ha contribuito ad omaggiare il lavoro di Pino ed a tessere le lodi del suo dipingere luoghi e personaggi della valle, che nemmeno l’occhio autoctono più attento sarebbe stato in grado di cogliere.

 
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