Ancora chiusi Bazena e Gaver
di Ubaldo Vallini

Strada aperta da ieri al Maniva. Restano ancora isolati il Bazena e il Gaver, dove il pericolo valanghe è ancora elevato



Sciate sicure al Maniva, con la Provinciale 345 aperta dalla Olli Scavi nel pomeriggio di ieri intorno alle 15.
Brutte notizie invece per il Gaver e anche per il Bazena, dove il pericolo di valanghe resta in agguato e si teme impedirà i necessari collegamenti per l’intero fine settimana.

Ieri mattina, come previsto, il nivologo Federico Rota che per conto della Provincia di Brescia si occupa del monitoraggio di 22 siti valanghivi, e non solo quelli che interessano le strade provinciali, si è presentato a Valle Dorizzo pronto a verificare la situazione del manto nevoso nei canaloni che dai 2mila metri e passa della Misa precipitano fino ai milledue della Provinciale 669, negli ultimi chilometri che portano al Gaver.

Troppa la neve ancora accumulata in quota.
Quella che in parte nei giorni scorsi è precipitata a valle, spinta dalla gravità o dalle vibrazioni della “daisy bell”, ha mostrato per giunta caratteristiche poco rassicuranti: non solo perché è risultata essere particolarmente “calda”, fradicia e pesante, ma anche perché dove si è staccata ha ripulito via tutto lasciando solo l’erba.

E’ un po’ la caratteristica delle fioccate di quest’anno: si sono posate su un terreno non ancora ghiacciato dunque incapace di offrire il giusto ancoraggio allo stratificarsi della neve, fattore che rende gli accumuli assai più instabili e pericolosi.
La ditta Salvadori ha comunque avviato per conto della Provincia la pulizia della manciata di chilometri che separano Valle Dorizzo dal Gaver.

Operazione meno agevole del previsto.
Nei giorni scorsi, infatti, non è mancato chi a proprio rischio e pericolo ha fatto la spola a piedi o con qualche mezzo meccanico trasformando la 669 in una pista da sci: sopra un metro e passa di neve, sotto una buona spanna di ghiaccio.

Intanto nevicava: solo ieri se n’è accumulata un altro mezzo metro.
In serata i mezzi spalaneve sono arrivati in prossimità del Campras, ma la strada è rimasta chiusa.

Della faccenda se ne sta occupando anche la Protezione civile: «Ci hanno segnalato una certa difficoltà negli approvvigionamenti alimentari di quanti hanno deciso di rimanere al Gaver per occuparsi degli impianti e dei tetti - ci ha detto ieri il funzionario Gian Maria Tognazzi -. La regione ci ha messo a disposizione un elicottero, pronto a partire ad ogni spiraglio di bel tempo per tener monitorati i canaloni, ma anche per trasportare materiali, se serve».
 
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