A fuoco l'isolamento della sabbiatrice
di Ubaldo Vallini

Nel primo pomeriggio di ieri, ad causare l'incendio nello stabilimento delle Fonderie Mora, i lavori di ristrutturazione del reparto "grandi getti"



La colonna di fumo è stata vista svettare alta sopra Gavardo a partire dalle due del pomeriggio e per fortuna salire in fretta, senza mai piegare sull’abitato ed impensierire così gli abitanti.

Ad originarla un incendio nel reparto di sabbiatura dello storico stabilimento delle Fonderie Mora, che in quel momento era fermo per manutenzione.
Questo fattore, unito al perfetto funzionamento delle procedure di emergenza, ha fatto in modo che nessun operaio si facesse del male e nemmeno che rimanesse intossicato.

Pura precauzione, dunque, la decisione del 118 di inviate sul posto un’auto medicalizzata insieme ai volontari di Bedizzole, che poi sono rimasti sul posto a fare da supporto all’intervento dei Vigili del Fuoco.

Proprio i lavori di sistemazione della struttura in acciaio e lamiera, che fa da involucro esterno alla sabbiatrice dove vengono lavorati grandi “getti” del peso anche di 130 tonnellate ciascuno, sarebbero all’origine dell’incendio.
In quel momento, infatti, stava lavorando una squadra di manutentori “mista” cioè composta da personale interno ed esterno.

Gli operai erano intenti a posizionare e saldare alcune putrelle di rinforzo e non si sono accorti che il calore delle fiamme ossidriche stava intaccando la coibentazione in gomma della sabbiatrice.
Quando hanno visto il fumo uscire dalla struttura era troppo tardi per fermare tutto e poco hanno potuto gli estintori presenti sul posto.

Veloci ad arrivare, per fortuna, i Vigili del Fuoco da Salò e da Brescia, con alcune “botti”, le autopompe e le autoscale, hanno riversato sull’isolante tonnellate di acqua riuscendo dapprima a mettere in sicurezza il resto dello stabilimento, poi ad estinguere il fuoco.
Operazioni di spegnimento e di bonifica che sono proseguite anche oltre l’imbrunire.

Sul posto sono intervenuti con alcune pattuglie i carabinieri, la Locale di Gavardo, il personale dell’Arpa e quello della security del Gruppo Camozzi.
Saranno i tecnici dell’Agenzia Regionale con l’aiuto dei Vigili del Fuoco a ricostruire nei minimi particolari l’incidente e ad accertare eventuali responsabilità oggettive.
Intanto pare che sia da considerare minimo l’impatto ambientale dell’episodio.

I fumi si sarebbero dispersi velocemente e i liquidi utilizzati per lo spegnimento sarebbero stati regolarmente raccolti dal sistema di captazione delle acque meteorologiche, pronti a rientrare in circolo nel processo produttivo e poi smaltiti.
Resta ancora da fare la conta dei danni, che sarebbero piuttosto ingenti.
 
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