«Continua la Telenovela del Gaver»
di Alfonso Frapporti

Caro direttore, la vicenda del Gaver ha dell'incredibile. Mercoledì 15 gennaio arrivo a Valdorizzo alle ore 8.30 e mi trovo la strada sbarrata da un cartello con scritto pericolo valanghe...


Chiedo allora informazioni all’addetto della Provincia il quale mi comunica che c’è in volo l’elicottero con la famosa campana.
I vari commenti degli esperti presenti sono comunque che è improbabile che la mattina presto si smuovano valanghe.

Nel frattempo giungono una ventina di automobili, qualcuno gira la macchina e se ne torna a casa, giustamente incazzato perché si sarebbe potuto mettere un cartello al bivio di S.Antonio con la scritta che la strada per il Gaver era nuovamente chiusa.
Io però decido di aspettare e finalmente dopo un’ora abbondante riparto e già mi pregusto una sciata in neve fresca.

Arrivo al Gaver e cosa mi trovo?
Impianti chiusi, pista Skilift non battuta (vuol dire che nenache in quota sono andati a battere le piste).
Mi informo al bar, alla scuola sci, ma nessuno sa con certezza del perché non siano state preparate le piste.

Mi dicono che il titolare della stazione sia con il gatto sulle piste a batterle, cosa che invece avrebbe dovuto fare durante la notte come avviene in tutte le stazioni serie.
Decido allora, mio malgrado, di tornare indietro e prendo la strada per il Maniva.

Lì cosa mi trovo? Impianti di risalita aperti e piste ben preparate.
In serata telefono al bar del rifugio Camprass in Gaver (al numero di telefono degli impianti nessuno risponde) per informarmi sull’apertura per il giorno successivo ma mi dicono che la prossima apertura, in base a quanto hanno detto a loro non sarà prima di Sabato.

Ma io mi chiedo, questi presunti imprenditori (di nome ma non di fatto a questo punto), come possono pretendere (o sperare) che la gente vada a sciare al Gaver quando sono costantemente presi per i fondelli tenendo impianti chiusi per tre giorni (per una manciata di neve per altro), strada chiusa, etc etc, SOPRATTUTTO SENZA MAI METTERE UN AVVISO SULLA STRADA!?

Alla nuova gestione della stazione un pensiero: parlare meno (visto tutto quello che si sente in giro) ed essere un po’ più seri nei confronti degli ospiti che frequentano il Gaver.
Infine tanti saluti agli operatori perché non ci vedranno più.

Alfonso Frapporti
 
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