Gaver isolato e arrabbiato
di Ubaldo Vallini

Aggiornamento ore 12:30, lunedě. La Sp 669 chiusa da ieri mattina subito dopo Valle Dorizzo, riaprirŕ oggi pomeriggio alle 15

 
Così è stato ieri mattina. Per un’ora è stata data la possibilità a chi era in Gaver di guadagnare in auto il fondovalle e poi la strada è stata chiusa del tutto.
Duecento almeno, fra locali e turisti, le persone che sono rimaste isolate.
 
Per tutta la giornata i tecnici ed il nivologo della Provincia hanno atteso che si aprisse una “finestra” di bel tempo per provare a sorvolare con l’elicottero i canaloni della Misa e verificare la stabilità del manto di neve che nel frattempo si è accumulato a dismisura.
Niente da fare. Il volo si farĂ , ma questa mattina, quando il meteo mette al bello.
 
Solo a quel punto si capirĂ  se sarĂ  possibile riaprire.
Fino a quando però non si sa: ad ogni nevicata infatti, se non è più che leggera, il rischio slavina torna.
Un pericolo reale, va detto: sempre ieri si è scaricato uno dei canaloni della Grisa e la massa nevosa è arrivata a una manciata di metri dall’asfalto.
 
«Non ne possiamo più di questa storia, se non arrivano interventi radicali e risolutivi, prima che parta la prossima stagione invernale, siamo pronti a consegnare le chiavi delle nostre attività in municipio. Chi potrà lavorerà solo d’estate, gli altri chiuderanno del tutto».
Ad essere sul piede di guerra, gli operatori turistici del Consorzio Alta Valle del Caffaro: Gianzeno, Gianluca, Maurizio, sono solo i primi della lista.
 
Ieri si sono incontrati, anche loro isolati al Gaver, e si sono lamentati dello scarso interesse agli annosi problemi della localitĂ  sciistica bagossa dimostrato dalle amministrazioni comunale e provinciale.
Poi han fatto due conti e si sono arrabbiati ancora di più: «Fra Valle Dorizzo e Gaver ci sono una quindicina di attività che impegnano un centinaio di persone, più l’indotto. Vi pare che sia una realtà da lasciar morire questa?».
 
Qualcuno ha puntato poi il dito sulla decisione di utilizzare per il blocco stradale addirittura dei “new jersey” di cemento: «Ci sono 200 persone quassù. Se ci fosse un’emergenza? Chi viene alle due di notte a spostare quei blocchi di cemento?».
Abbiamo girato la domanda ai responsabili della Provincia: «In questi casi di estremo pericolo la chiusura deve essere invalicabile – ci hanno spiegato -. Altre volte abbiamo utilizzato delle semplici transenne e le abbiamo ritrovate buttate nel prato, che altro potevamo fare?».
 
Al problema della sicurezza, insomma, si aggiunge quello di non facile risoluzione che riguarda la responsabilitĂ : se poi qualcuno rimane sotto ad una slavina?
Ci si potrebbe regolare come accadeva anni fa: quando arrivava l’inverno l’Anas si occupava della Provinciale 669 solo fino a Bagolino. La Provincia potrebbe fare lo stesso e per i 15 chilometri fino al Gaver mettere a disposizione degli operatori turistici la somma necessaria per la pulizia della strada.
A quel punto sarebbero loro a gestire la manutenzione. E anche la responsabilitĂ .
 
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Aggiornamento ore 12:30
 
La Sp 669 aprirĂ  dopo l'abitato di Bagolino questo pomeriggio alle 15, quando hanno termine le ore piĂą calde della giornata.
A quel punto i canaloni che ancora non avranno scaricato saranno da considerarsi sicuri.
Chi in queste ore è rimasto isolato al Gaver, godendosi la stupenda giornata di sole, potrà così far rientro a casa.
 
 
 
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