Piano gas o a induzione?
di Erregi

Nella scelta della cucina, il piano cottura incide di molto, sia sul prezzo sia sul futuro utilizzo della stessa e, viste le molteplici soluzioni proposte, è bene prendere in considerazione i pro e i contro di tutte le opzioni possibili, a partire dal tradizionale piano a gas

 
Non è più così scontato, ormai, che il piano cottura della cucina di casa debba necessariamente funzionare a gas, anzi, in considerazione dei costi, dei consumi e della resa di questo metodo, sempre più persone scelgono alternative che riducano gli sprechi.
 
Ad esempio il gas, oltre ad essere potenzialmente pericoloso in termini di fughe, intossicazioni, bruciature ed ustioni, impiega più tempo per portare ad ebollizione un litro d'acqua, ed è, di fatto, il sistema meno efficace, sebbene sia il più tradizionale e diffuso, offrendo un rendimento del 40%, con conseguente dispersione energetica del 60%.
 
Certo, rispetto a un piano cottura a induzione, costa meno, ma nel lungo termine gli sprechi sono molto maggiori. Il sistema ad induzione, poi, è vantaggioso perché non implica il rischio di fiamme libere in casa, di potenziali incendi e di scottature, ma, anche in questo caso, c’è qualche svantaggio, a partire dal costo maggiore.
 
Oltre a ciò, poi, per il piano a induzione sono necessarie pentole più specifiche, con fondo magnetico, che attivano l’induzione di calore, anche se recentemente, sono nati degli "adattatori", utili per esempio a far funzionare la tradizionale moka anche su piani cottura di questo tipo.
 
Il grande vantaggio, però, è in termini di risparmio energetico: la dispersione è quasi nulla e il rendimento energetico è stimato al 92%, mentre anche la pulizia è meno impegnativa e il calore si attiva solo a contatto con le pentole apposite, evitando qualsiasi rischio di scottatura.
 
Pro e contro, quindi, in entrambi i casi, e vale la pena, in fase di installazione di una nuova cucina, di ragionarci su e informarsi.
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