«Più trasparenza nei conti della Gavardo Servizi»
di Cesare Fumana

Una critica circostanziata della minoranza consiliare di Gavardo al Centro contro la municipalizzata gavardese e alcune scelte della giunta Vezzola su Tares e Ufficio di Polizia locale

 

Ne avevano già parlato in un incontro pubblico il 5 dicembre scorso. Ieri la minoranza consiliare di Gavardo al Centro ha convocato una conferenza stampa per rendere noto alla popolazione alcune scelte della gestione della macchina comunale da parte dell’amministrazione Vezzola che proprio non condividono e che ritengono sbagliate.

«Non abbiamo mai fatto un’opposizione dura – precisa Guido Lani, affiancato da Paola Pasini – e alcune proposte che condividevamo le abbiamo votate, ma su certe questioni che riguardano la trasparenza non possiamo transigere, specie di questi tempi nei quali la politica e la pubblica amministrazione sono sempre nell’occhio del ciclone dell’opinione pubblica».

Spese opache della municipalizzata
Una delle questioni riguardano alcune spese della Gavardo Servizi, la municipalizzata partecipata al 100% dal Comune, «che pertanto gestisce soldi pubblici e a nostro avviso – precisa Pasini – devono essere specificati i beneficiari di certe spese di rappresentanza, così come avviene per le spese dell’amministrazione».

E portano ad esempio rimborsi per pranzi di rappresentanza, fatture per pacchi regalo natalizi per centinaia di euro, scatole di cioccolatini da 80 euro. «A chi sono andati?», si domandano i consiglieri.

A queste si aggiungono diverse fatture di cialde da caffè di una nota (e costosa) marca, dei rimborsi spese di viaggio regolati secondo tabella Aci, ma che per il tratto Gavardo-Brescia è di ben 51 euro; scontrini per piccole spese senza capire per quali beni, ecc.
«In alcuni casi si ha l’impressione che siano spese dell’amministrazione che vengono imputate a Gavardo Servizi».

Insomma, una commistione e poca trasparenza che non piace alla minoranza. Gli esempi portati risalgono sia alla gestione della presidenza di Daniele Comini, sia di Bruno Braga succedutogli alla fine del 2012.

«Non si contesta la necessità di offrire pranzi a persone in visita o il rimborso per le spese di viaggio per impegni istituzionali – precisano Lani e Pasini –, però c’è bisogno di sapere per quali finalità sono spesi questi soldi pubblici, né più né meno di quello che già adesso viene indicato nelle spese del sindaco e degli assessori».

L’invito personale
Un’altra situazione che ha infastidito i consiglieri di minoranza è l’invito che il sindaco Emanuele Vezzola ha mandato per una cena di auguri di fine anno, del 13 dicembre scorso, sul quale per la prenotazione era indicato il numero di un ufficio comunale e il nome di una persona da contattare. Non era una cena istituzionale, ma un invito personale di Vezzola.

«Vezzola è liberissimo di fare tutte le cene elettorali che vuole – ha detto Lani –, ma per l’organizzazione non si avvalga degli uffici comunali e non utilizzi personale del comune. Fra l’altro, mi risulta che la persona indicata sul biglietti fosse una volontaria del Servizio Civile».

Su questa faccenda la minoranza ha già presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale.

Il rimborso non rimborsato e gli insoluti
Altra questione un po’ complessa riguarda la Tares 2013. La minoranza aveva segnalato delle addizionali non dovute da parte dei cittadini, e pertanto da rimborsare. Rifatti i conteggi è risultato un importo di 140 mila euro da restituire ai cittadini con la Tares 2013. Però, nel rifare i conti della tassa rifiuti, l’amministrazione ha imputato delle spese per il personale operativo e amministrativo rispettivamente di 20 mila e 16 mila euro per gli anni 2010 – 2013, 36 mila in più per quattro anni, cioè azzerando così il rimborso ai cittadini.

Sulla tassa rifiuti inoltre risultano insoluti per gli anni dal 2010 al 2012 per oltre 390 mila euro, per i quali si è provveduto solo quest’anno a emettere cartelle esattoriali per recuperare i 150 mila del 2010.
«Perché non si è provveduto prima? – è la domanda dei consiglieri – Capiamo che ci possono essere situazioni dovute alla crisi, ma allora si provveda in qualche modo, con rateizzazioni o altre misure. In questo modo il debito si è caricato sulle tariffe degli anni successivi e su coloro che la pagano».

Commissione d’inchiesta
Ultimo capitolo l’Ufficio di Polizia locale, per il quale la minoranza ha chiesto e ottenuto una commissione consiliare d’inchiesta per analizzare le problematiche del suo funzionamento (gestione del personale, multe, controlli, ecc.). La commissione, quattro consiglieri di maggioranza e tre di minoranza, si è insediata ieri sera e dovrà occuparsi anche della novità dell’annunciato avvicendamento del comandante. «È chiaro che qualcosa non funziona e c’è qualche problema», chiosa Pasini. Avrà tempo fino al 28 febbraio per fare le dovute indagini e chiarire una situazione che sembra non molto serena.

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