Girelli: «Non deludiamo questa aspettativa»
di Gianantonio Girelli

Sull'esito delle Primarie Nazionali che hanno portato Renzi alla segreteria del PD interviene il Consigliere regionale valsabbino Gian Antonio Girelli


«La vittoria di Renzi rappresenta per Brescia e per la Lombardia un momento di particolare importanza.
I numeri sono eloquenti. In alcune realtà provinciali addirittura clamorosi.
La stragrande maggioranza, molta di più di quella interna al Partito, dei potenziali elettori del centrosinistra ha indicato in modo chiarissimo la volontà di cambiamento.
 
Non possiamo deludere questa aspettativa e questo chiaro segnale di discontinuità verso una certa politica. È evidente che in Brescia e provincia attorno a Renzi, e a onor del vero anche a Civati che per molti aspetti va visto complementare, si è riconosciuto un gruppo dirigente, pur proveniente da esperienze diverse, che vuole guardare avanti, uscire da certi riti della vecchia politica, aprirsi ad un confronto serio con i cittadini.
 
Non vi sono ruoli consolidati.
Vi é la necessità di mettere in campo una classe politica effettivamente eletta e non nominata, competente e capace di interloquire e farsi interprete dei bisogni dei territori.
Il dato mette in risalto soprattutto la certificazione del distacco di un certo apparato del PD, che ha una sua consistenza all'interno dei circoli chiusi, ma che è costretto a mettersi in discussione non appena si apre la porta.
 
Oltre che per l'Italia anche per la Lombardia si apre una grande possibilità, finalmente, di sviluppare una proposta politica competitiva e capace di aprire un confronto non di facciata con la realtà socioeconomica.
Da troppo tempo il PD e il centrosinistra non hanno saputo intercettare le tante delusioni, difficoltà e speranze dei cittadini.
Si è parlato d'altro o in modo troppo difficile.
 
È ora di cambiare anche da noi.
L'occasione del congresso regionale, ultima tappa di questo tour di rinnovo, non può essere fallita.
Anche in Lombardia bisogna mettere a punto un progetto coraggioso, di forte discontinuità e di contento e caratteristiche comunicative completamente diverse.
 
L'appuntamento del rinnovo amministrativo di tanti comuni, la possibilità d riprendere la guida degli organismi di rappresentanza può diventare una realtà solo se si attua questa cambio di marcia.
Anche il confronto nel PD provinciale, fatto salvo il risultato che, sia pur determinato dai soli iscritti, va pienamente riconosciuto e rispettato, deve tener conto di questo dato.
Non tanto nell'attribuzione delle responsabilità, chi ha vinto il congresso ha il diritto dovere di scegliere,  quanto elle azioni che si vogliono mettere in campo.
 
Nessuno si appunti la medaglia della vittoria di Renzi, ciascuno ha portato il suo contributo, é chiaro che il raffronto fra  precedenti appuntamenti elettorali, regionali e congresso provinciale, sono li a dimostrare come a risultare vincente è l'incontro di volontà di cambiamento non di semplice sostituzione di persone con altre "in nome di....."!».
 
 
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