Dall'Eridio al Garda passando per la Svizzera
di val.

Il fratello Paolo era un “mago” nel “bater la ranza”. Lui invece non ci riusciva. Fu cosě che Ferruccio Baga decise di andarsene in Svizzera. Aveva 18 anni ed era il 1954. E' tornato l'altro giorno.

Il fratello Paolo era un “mago” nel “bater la ranza”. Lui invece non ci riusciva. Ecco la più classica delle gocce che fanno traboccare il vaso, il motivo “ultimo” scatenante che ha portato Ferruccio Baga a lasciare l’avviata professione di custode di capre in Val d’Aone ed il paesello di Anfo, dove abitava con la famiglia. Destinazione Svizzera.
Aveva 18 anni ed era il 1954. L’intenzione, al pari di quella di molti altri connazionali, era quella di rimanere per poco nel cantone dei Grigioni, dove cominciò come cameriere.
Invece l’avventura si è conclusa solo alcuni mesi fa, con la vendita del ristorante che nel frattempo è stato capace di a acquistare e di gestire per tanti anni.

A dire il vero l’abilità di battitore di “ranza” non fece la fortuna nemmeno del fratello Paolo, che un paio d’anni dopo partì alla volta di Torino per fare il carabiniere, iniziando così una lunga carriera che lo portò anche alla “commenda”, ma questa è un’altra storia.
Dai Grigioni Ferruccio si trasferì prima a Berna, poi si fermò definitivamente a Nidau (Bienne) dove fece carriera fino a diventare comproprietario del Restaurant Belmondo.

Ci sono voluti 53 anni, insomma, perché riuscisse a tornare in Italia da pensionato benestante. Però ce l’ha fatta. “Con gli anni ho imparato che per stare bene non basta prendere ma bisogna anche e soprattutto dare” ci ha detto.
Uno stile di vita che lo ha portato fra l’altro a sponsorizzare a lungo gli “Azzurri” di Bienne, squadra di calcio della quale è stato soprattutto gran tifoso. Ora che il figlio Claudio lavora a Ginevra e la figlia Antonella si è trasferita a Firenze, insieme alla moglie Marisa lui vive a Moniga del Garda, dove si diverte a cucinare luganiga e risotto per le mangiate in compagnia con i vicini di casa.
Un tragitto bello lungo ed impegnativo, si direbbe, quello scelto da Ferruccio per andare dal lago d’Idro a quello di Garda.
1011AnfoBaga003.jpg