Arbitro e inventore, fra terra e spazio
di Emanuele Archiati

Leggeri nel cielo sopra il Sebino, poi il Garda, la Lombardia e il mare. Fino a 35.753 metri d'altezza. Un'emozione alla portata di tutti, grazie ad Emanuele e ai suoi amici


Cervelli in fuga dall’Italia? Non tutti. Sul lago d’Iseo, più precisamente a Marone scoviamo un ragazzo molto impegnato nella vita seppur appena maggiorenne.
Si chiama Emanuele Balduzzi ed è uno studente universitario, arbitro di calcio quasi a livello regionale ed inventore.
 
Tre impegni da far collimare uno con l’altro: dopo la scuola, lo scientifico all’Istituto Madonna della Neve di Adro, in questi giorni è partita la nuova esperienza all’Università Cattolica di Brescia, corso di fisica, la sua passione, in mezzo a tutto ciò “dirige il traffico” nei vari terreni di gioco della Lombardia a fischiare azioni, falli e rigori con le migliori squadre dilettantistiche del nostro territorio e non solo.
 
Ma anche voglioso di scoprire ciò che c’è oltre a questa terra, “vedere” lo spazio da vicino e allora la sua idea – sogno si è messa in moto con il risultato finale di grande soddisfazione e successo.
La sua tesina “scritta” di maturità si è realizzata in “pratica”: un pallone sonda da lanciare nella stratosfera che ha fotografato la terra a 35.753 metri di altezza.
 
Prima però è stato necessario richiedere i permessi a sei aeronautiche civili e militari in quanto il pallone poteva schiantarsi sugli aerei se non avvisati con anticipo, terminata la burocrazia (più di due mesi) si è pianificato il piano con specifici ingredienti: due GPS (per monitorare il viaggio del pallone aerostatico che trasmetteva a terra ogni dieci minuti l'esatta posizione), una videocamera per riprendere l'intero viaggio catturando immagini mozzafiato, una macchina fotografica impostata per scattare una foto ogni minuto (alla fine si sono raggranellate più di cinquecento foto) e un computer di bordo per rilevare dati scientifici come altezza, pressione e temperatura.
 
Si è assemblato il tutto in una scatola di polistirolo per far resistere tutta l'elettronica a temperature estreme anche di - 50° C e collegato la scatola ad un pallone meteorologico di due metri di diametro riempito con elio (che si espande fino a raggiungere gli 11 metri di diametro al momento dello scoppio).
 
Poi lo si è liberato in volo e dopo il lungo viaggio nello spazio è arrivata l’esplosione, il pallone è precipitato a terra (frenato da un paracadute).
I lanci sono stati effettuati a marzo e ad agosto e nel primo esperimento nel pallone sono state inserite due foto, quella di nonna Iside e quella di Papa Francesco (appena eletto) e, magicamente, il pallone è atterrato a Paese (TV) in via San Francesco!
La seconda caduta invece è risultata a Crema.
 
Il risultato materiale ora sono le fotografie (più di cinquecento) e il video di tutta l'Italia del Nord (dal mar Tirreno fino all’Adriatico).
Gioia immensa di Emanuele e del suo staff per questo risultato dopo tanta fatica e impegno, che fa riflettere su quanto piccoli siamo noi di fronte all’immensità del mondo.
 
Ora il secondo sogno sarebbe un’operazione di impresa-marketing: offrire un servizio alle aziende di fotografare le loro aziende dallo spazio.
 
http://www.stratospace.it/

 
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