«Servono scelte partecipate»
di Francesco Scaglia

Sviluppo contro ambiente? Una contrapposizione da sfatare. Anche il Forum Idro Aqua interviene in merito ai lavori di sistemazione in corso a Ponte Caffaro. Pubblichiamo volentieri


Caro Direttore,
nei giorni scorsi ha ospitato un acceso dibattito sulle opere di “riqualificazione ambientale e di valorizzazione” in corso di realizzazione al porto di Ponte Caffaro.
Come Forum Idro Aqua le chiedo ospitalità, nella speranza che alimentare il confronto su questi temi possa - prima o poi - permettere la conservazione e la valorizzazione anche del nostro territorio.
È ovvio supporre che nessuno possa dirsi contrario a una meritoria opera di rilancio, anche di tipo infrastrutturale, che supporti l’occupazione innanzitutto dei giovani della valle; tanto più in un periodo così drammatico per il nostro paese.
In più il turismo rappresenta l’unica vera speranza cui aggrapparsi per immaginare una “vera rinascita” del nostro lago.
Si chiederà, quindi, per quale motivo sentiamo la necessità di intervenire in questo dibattito.
Lo facciamo perché la norma con cui si continua a perseguire la “riqualificazione e valorizzazione” dell’ambiente sul nostro territorio è aberrante e richiede quanto prima un'inversione di rotta.
Non sarebbe necessario conosce l’ambiente per valorizzarlo? Ma davvero!
Il fatto che uno viva o abbia a lungo vissuto in un territorio non lo autorizza a dirsi un fine conoscitore del territorio o dell'ambiente.
La riqualificazione di un territorio non dovrebbe presupporre la totale condivisione delle scelte con la cittadinanza?
Le parole del vicesindaco di Bagolino rimandano, ahimè, a una visione del mondo anacronistica ma ancora troppo viva e “operativa” nel nostro paese, per non pensare al concetto di natura che emerge leggendone l'intervista.

Nei prossimi anni la sopravvivenza delle nostre comunità, dei nostri valori sociali e del nostro ambiente dipenderà dalla lungimiranza di chi ci amministra, dalla loro sensibilità nell'amministrare, appunto, i beni comuni.
Sarà difficile garantire un futuro adeguato alle aspettative se non uniamo gli sforzi, se ogni cittadino non si sentirà partecipe delle scelte.
 
Non ci si può trincerare dicendo che nessuno ha chiesto un accesso agli atti in comune! Vi siete mai imbattuti in una tale situazione?
I nostri comuni non sono case di vetro! I progetti bisogna discuterli prima di vederli disegnati su una carta, bisogna condividerne i presupposti e gli obiettivi avendo anche il coraggio di cambiarli se ci si rende conto che sono costruiti sui presupposti sbagliati.
 
Per anni abbiamo lottato come Forum contro un'opera che credevano ingiusta, e che continuiamo a credere tale, e alla fine l’abbiamo spuntata garantendo la sopravvivenza di una zona umida di assoluto valore in Valle Sabbia, la Paül di Lemprato.
Tutto questo ha richiesto fatica e un profondo logoramento.
Ma non tutti sono disposti a mettersi in gioco e mettere in gioco la propria vita, i propri affetti per difendere le proprie idee e l’ambiente in cui si vive.
 
È necessario che siano le istituzioni a farsi custodi dell’ambiente e dei beni comuni, da subito!
Per far questo è necessario affidarsi a chi conosce davvero e lavora nel campo dell’ambiente. Bisogna avere la forza di sapere ascoltare, anche parole amare, come nel caso del nostro lago.
 
Gli esperti ci dicono che il suo recupero sarà lento, ma solo procedendo a piccoli passi si potranno raggiungere risultati duraturi. Ciò impone che ogni intervento di “recupero e valorizzazione” che preveda l’uso delle acque e/o delle sue sponde sia valutato in un’ottica di recupero ambientale a scala di bacino (idrologico ma anche lacustre).
Al contrario si rischia che i tanti piccoli interventi che si intendono realizzare nell'immediato e nei prossimi anni siano di ostacolo alla rinascita del lago.
 
L’amara verità è che siamo diseducati al confronto, non solo non crediamo nella necessità di discutere con chi ha idee diverse dalle nostre, ma temiamo il confronto nella paura che possa erodere le nostre certezze.
Non è certo facile superare questi limiti! Nel caso in questione, il coinvolgimento di persone esperte “di natura” avrebbe di sicuro garantito risultati migliori.
La nostra speranza è che i lavori di valorizzazione del lungolago di Ponte Caffaro siano gli ultimi interventi di riqualificazione ambientale della Valle realizzati senza tenere in considerazione l’ambiente.
 
Cordiali saluti
Francesco Scaglia
 
. La bella foto è stata presa sulla pagina Fb della Pro loco di Baitoni
 
 
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