Quando si dice la passione. È proprio la passione per il rugby che ha spinto Matteo Cadenelli a dare il via in seno alla Polisportiva Vobarno a una sezione dedicata a questo “nuovo” sport. Nuovo per la Valle Sabbia, dove realtà dedicate al rugby finora, a quanto ci risulta, non sono mai esistite.

Lui, il rugby, lo vive da sempre da tifoso, seguendo spesso, quando può, anche la nazionale italiana. Qui in Valsabbia, questa di Vobarno, è la prima iniziativa dedicata al rugby, uno sport di squadra che più di altri fa del fair play, in campo e fuori campo, uno dei suoi cardini.

«Visto che c’erano già tre bambini di Vobarno che si recavano a Botticino per giocare a rugby – racconta Matteo – abbiamo cercato insieme alla Polisportiva di creare un gruppo e nel giro di poco tempo siamo passati da 10 a 18 aspirante rugbisti».

I ragazzini hanno dai 6 ai 12 e alcuni provengono anche dai paesi vicini: due da Roè Volciano, uno da Gavardo, altri tre da Prevalle.
Gli allenamenti si svolgono il martedì e il giovedì pomeriggio presso il campo sportivo dell’oratorio di Carpeneda, che gentilmente ha messo a loro disposizione la struttura.

A guidare gli allenamenti è Daniele Novelli, affiancato dallo stesso Cadenelli e da altri tre ragazzi di Vobarno.

È un’iniziativa sperimentale: la Polisportiva, guidata da Renato Gozza, ha creato questa nuova sezione dedicata al rugby per un anno, se tutto andrà per il meglio si proseguirà.
La sezione ha preso contatto con il Rugby Lumezzane che si è detto disponibile a tesserare i giocatori per consentire loro di giocare alcune partite. Vista l’esiguità dei numeri, non esiste un vero e proprio campionato provinciale per i giovanissimi, ma periodicamente vengono organizzate delle partite per i ragazzi di questa fascia d’età.

Le premesse per proseguire ci sono tutte; soprattutto a Vobarno non manca l’entusiasmo per questa nuova iniziativa sportiva.