Norme antirumore
di red.

Troppo rumori in paese rendono la vita difficile e l’Amministrazione comunale decide per la linea dura, normando stili di comportamento piů consoni al vivere fianco a fianco e prevedendo severe multe per i trasgressori.

Troppo rumori in paese rendono la vita difficile e l’Amministrazione comunale decide per la linea dura, normando stili di comportamento più consoni al vivere fianco a fianco e prevedendo severe multe per i trasgressori. Vita dura, dunque, per i disturbatori della quiete pubblica.

“Sono vietati i rumori che turbino la tranquillità delle persone, anche se disturbassero un solo nucleo familiare.
Durante le attivitĂ  lavorative rumorose si devono adottare tutte le cautele idonee alla tutela della quiete pubblica e le attivitĂ  lavorative rumorose sono vietate.
Fanno eccezione i piccoli lavori di manutenzione utensili o di giardinaggio eseguiti in abitazioni private, purchè non vengano effettuati dalle 19 alle 10 e dalle 12 alle 16”.

Quelle sommariamente descritte sono solo alcune delle norme contenute nell’ordinanza che il sindaco di Gavardo Gian Battista Tonni ha emanato nelle scorse settimane.
Ce n’è anche per l’arte dei suoni: coloro i quali nella propria abitazione fanno uso di strumenti musicale o utilizzano apparecchi per la riproduzione della musica, infatti, devono adottare tutti gli accorgimenti per non recare disturbo ai vicini e le esibizioni con strumenti musicali in spazi pubblici devono essere autorizzate dall’autorità comunale e in ogni caso non deve recare disturbo ai cittadini.

Anche i dispositivi antifurto delle automobili devono essere tenuti in efficienza per evitare che scattino senza motivo, e devono avere la durata prevista dalla legge.
Lo stesso vale per gli antifurto delle abitazioni o delle attivitĂ  commerciali, che non devono durare piĂą di dieci minuti, anche se intermittenti.
Una nota particolare poi è rivolta agli avventori che escono dai pubblici esercizi, che devono evitare comportamenti che causano rumori molesti, con l’invito ai titolari degli esercizi perché si diano da fare a sensibilizzare in tal senso la clientela.

Per i trasgressori è prevista una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 25 euro se è la prima volta,100 euro alla seconda violazione e 500 euro per ogni ulteriore violazione successiva alla seconda.
I recidivi dello schiamazzo sono avvertiti: far baccano per due volte al mese a Gavardo ti può costare uno stipendio.
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