Accelera a luglio la produzione industriale
di Redazione

L'attività economica delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato a luglio un deciso incremento, dopo la modesta contrazione riscontrata nel mese precedente.

Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per quaranta operatori su cento, con un saldo positivo del 19% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività è tuttavia giudicato ancora inferiore rispetto al potenziale dal 30% del campione. La positiva dinamica congiunturale del made in Brescia risulta coerente con la rinnovata vitalità registrata a livello nazionale, come certificato dall’indice PMI manifatturiero italiano, a luglio in area espansione per la prima volta da oltre due anni e ai livelli massimi da maggio 2011.

L’attività è aumentata in tutti i settori, con l’esclusione dell’abbigliamento, che ha registrato una flessione.

La produzione è aumentata in tutte le classi dimensionali, tranne che nelle micro imprese, che hanno segnalato una riduzione dei volumi operativi.

L’utilizzo degli impianti riflette sostanzialmente l’evoluzione dell’attività produttiva, con il 32% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 33% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale hanno sperimentato una crescita, con un saldo positivo del 14% tra operatori che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi comunitari ed extra UE evidenziano saldi positivi rispettivamente del 5% e del 15%.

La manodopera è rimasta invariata per l’81% delle imprese, è aumentata per il 18% ed è diminuita per il rimanente 1%.

Le prospettive a breve termine sono moderatamente negative e sconterebbero, oltre alla consueta chiusura stagionale della maggior parte dei stabilimenti produttivi durante il mese di agosto, le incertezze relative all’entità e alla durata dell’attuale fase di stabilizzazione dell’attività. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è pari a -9%. Le previsioni sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per l’11% delle imprese e in contrazione per il 23%. Le aspettative sull’occupazione evidenziano un incremento per il 5% e una flessione per il 13% del campione. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 28% delle aziende, con un saldo negativo del 21% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE evidenziano un saldo negativo più contenuto (-6%), mentre quelli dai mercati extracomunitari risultano relativamente più positivi (saldo +1%).

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

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