«Basta con queste ordinanze illegittime!»
I cani (con i loro padroni) non possono più accedere al parco e all'isolo? Una lettrice non ci sta, citando sentenze del Tar che renderebbero illegittima tale disposizione

 
Signor Direttore,
 
Ancora una volta un sindaco emette un'ordinanza di inibizione dell'accesso ai cani in zone pubbliche.
Questa volta tocca al Sindaco di Villanuova sul Clisi che con ordinanza n.40/2013 crede di poter sancire il divieto di accesso ai cittadini con cani al seguito nel parco di Via Rossini e nel parco Isolo.
Vorrei ricordare al Sindaco di Villanuova, così come a tutti gli altri sindaci della zona che ogni tanto ci provano, che questo tipo di ordinanza è stata ormai ripetutamente dichiarata illegittima da una lunga serie di sentenze di tribunali amministrativi di varie regioni d'Italia.
 
Ne cito solo alcune:
- TAR SARDEGNA sent. n. 1080/2012
- TAR PIEMONTE sent,593/2012
-TAR VENETO sentenze del 2012 e del 2008
-TAR BARI sent.3005/2008
-TAR CALABRIA sent. 778/2009.
 
Cito anche l'accordo ANCI e Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, siglato in data 27/6/2012 nel quale le parti si impegnano a favorire la convivenza con gli animali domestici in particolare nelle aree urbane.
E' suggeribile al Sindaco di Villanuova che si ravveda sulla decisione presa e ritiri, in autotutela, l'ordinanza in questione prima che qualcuno si rivolga alle associazioni di categoria ed aggiunga un'altra sentenza a quelle già citate.
 
In quanto residente del comune di Villanuova, mi sento anche di aggiungere che questa ordinanza è stata probabilmente sollecitata da soggetti a loro volta trasgressori della medesima, ossia frequentatori del parco Isolo che fanno regolarmente il bagno nel fiume nonostante il divieto stabilito proprio nella stessa ordinanza e lo fanno fare anche ai loro figli, esponendoli certo ad un pericolo ben maggiore e provato di quello che, secondo loro, corrono a causa delle presunte deiezioni canine rinvenute nel parco.
 
Dico "presunte canine" perchè, a dire il vero, io frequento questo parco da anni, sia con il cane che senza, e di escrementi ne ho visti e ne vedo ma, si badi bene, di origine umana con tanto di spargimento di fazzolettini di carta di evidente utilizzo umano (a meno che i cani non abbiano ancora imparato a raccogliere le proprie deiezioni, ma abbiano invece imparato a pulirsi con fazzoletti di carta).
Per non parlare degli assorbenti igienici per signora disseminati un po' ovunque.
 
Come sostengono le sentenze sopraccitate, il sindaco non sta vietando l'accesso ai cani (che fino a prova contraria, a meno che non siano randagi e questo è un altro problema, al parco non ci vanno da soli) sta vietando l'accesso a liberi cittadini proprietari di cani di accedere ad una zona pubblica senza avere elementi oggettivi per poterlo fare ed esercitando tale presunto potere sulla base degli artt.50 c.5 e 54 c.2 D.Lgs. 267/2000 ma non legittimamente applicabili in casi come questo.
 
Diciamo che farebbe meglio ad utilizzare gli strumenti in suo possesso, come ad esempio la Polizia Locale, per controllare l'osservanza delle proprie ordinanze, in fondo il personale non gli manca.
E non si nasconda dietro una improbabile promessa di creare uno sgambatoio per cani che, dalla formulazione dell'ordinanza, appare piuttosto impossibile che improbabile.
 
Posso suggerire una soluzione adottata in diverse località e che potrebbe risultare accettabile da parte di tutti: fasce orarie.
Consentire l'accesso ai cittadini con i loro cani ai parchi oggetto dell'ordinanza, dall'apertura fino alle ore 10 del mattino e dopo le ore 18 fino alla chiusura.
Questo limiterebbe il disturbo ai trasgressori del divieto di balneazione di cui sopra e consentirebbe ai cani e ai loro padroni di godere con eguale diritto, di una zona verde così bella.
Ovviamente però la Polizia Locale dovrà fare il proprio dovere e fare i necessari controlli.
 
Aggiungo infine che i cartelli di obbligo di raccolta deiezioni sparsi per il territorio comunale sono una gran cosa, ma se l'amministrazione si degnasse di aggiunger e in qualche punto un misero cestino per deporle, sarebbero ancora più efficaci (vedi parco tra Via Rossini e Via Cavour, unico esempio al mondo di parco pubblico attrezzato senza uno straccio di cestino e infatti è spesso disseminato da rifiuti vari).
 
Grazie
Lettera firmata
 
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