Nascondino: una disciplina olimpionica?
di Erregi

In occasione dei prossimi giochi olimpici del 2020 a Tokyo, un docente giapponese di scienza dello sport ha lanciato un'idea tanto bizzarra quanto, in fondo, tenera: il nascondino, gioco prediletto di generazioni e generazioni di bambini, potrebbe essere definito, a tutti gli effetti, uno sport olimpico?

 
Una proposta che sicuramente fa sorridere, quella del professor Yasuo Hazaki della Nippon Sport Science University che, con l'avvicinarsi dei prossimi giochi olimpici di Tokyo 2020 ha lanciato la bizzarra idea di inserire, tra le discipline in mostra, anche il gioco del nascondino, almeno in modo sperimentale.
 
La disciplina, ben nota a chiunque abbia vissuto un'infanzia anche lontanamente normale, verrebbe poi trasformata in competizione ufficiale all'edizione immediatamente successiva delle Olimpiadi, ovvero trascorsi quattro anni.
 
E proprio in considerazione del fatto che la stragrande maggioranza del pubblico, in tutto il pianeta, conosce e ha sperimentato il divertente gioco del nascondersi senza farsi trovare e del fare tana per salvare il turno successivo dalla noiosa "conta", il professor Hazaki è convinto che i suoi sostenitori debbano essere numerosissimi.
 
Ma chi regolamenterà un gioco che, potenzialmente, potrebbe durare per sempre? Il comitato che promuove la proposta ha già messo nero su bianco alcune regole: il campo di gioco deve essere una via di mezzo, in quanto a dimensioni, tra il campo da calcio e quello da basket, ma deve essere un terreno naturale, come un bosco, per esempio, o un ambiente ricreato ad arte ma provvisto di ostacoli dietro o sotto i quali nascondersi.
 
Due dovrebbero essere le diverse squadre che si affrontano, con sette giocatori ciascuna che, a turno, si nascondono o danno la caccia. Com’è noto, poi, non basta avvistare l’avversario, bensì occorre toccarlo e "prenderlo" perche sia fuori gioco.
 
Tutta un'ipotesi, per ora, ma il professore giapponese punta sul fatto che anche i membri del comitato olimpico abbiano, in gioventù, apprezzato e amato il semplice e divertente gioco del nascondino, quindi, chi può dire che, alla fine, la bizzarra idea non possa divenire realtà?
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