Fratelli gemelli
di red.

Strettissimo rapporto di parentela, quello che c'è fra Bagolino e Calvisano. Frutto di un dialogo migratorio mai sopito del tutto. E domenica si rinnova


Tre i pullman che domenica mattina saliranno dal centro della Bassa Bresciana per approdare in quel di Ponte Caffaro: 150 persone almeno.
Obiettivo: la prosecuzione di un "dialogo" fra montanari e bassaioli che affonda le radici in un fenomeno migratorio che ha interessato i bagossi, che in un periodo di difficoltà erano fuggiti dal paesello trovando rifugio e un lavoro remunerative nella centro della Bassa.
 
Un legame che negli anni ha poi avuto modo di consolidarsi e che ha permesso ad alcuni di affrontare il percorso inverso. E' il caso ad esempio dell'assessore bagosso alla Protezione civile (ma anche ad una sacco di altre cose), Paolo Zangarini, che da Calvisano ha percorso a ritroso la Valle del Caffaro per amore, avendo trovato moglie, e non è un caso, proprio a Bagolino.
Fattori questi che consolidano legami ed amicizie. Che a volte assumono il crisma dell'ufficialità e dell'incontro fra amministrazioni e associazioni.
 
Come due anni fa quando, ospiti sempre dell'amministrazione comunale, un folto gruppo di "gemelli" di Calvisano ha avuto modo di esplorare per bene il centro storico di Bagolino.
 
Quest'anno, con l'assessore ai Servizi sociali di Calvisano Cinzia Candroina a fare da "pontiere", tocca a Ponte Caffaro. Tre i pullman, tre le mete nella frazione lacustre: il Borgo di San Giacomo, dove si è strutturata e sta elaborando interessanti proposte l'associazione Legno e Identità; l'incubatoio gestito dall'associazione della Pesca sportiva; l'area a lago, meta sempre più ambita per chi cerca relax o la possibilità di praticare un buon numero di sport acquatici.
E all'ora di pranzo tutti ospiti della struttura ricettiva che c'è in Pineta, a Bagolino.

 
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