L'abbraccio di Casto al signor Gino
di Ubaldo Vallini

La Valsabbia e l'imprenditoria valsabbina che conta, per l'ultimo saluto al Cavaliere d'acciaio hanno scelto Casto, lontano dai riflettori, più vicino al cuore

 
Alla fine è tornato da dove era partito, nella sua Casto, come desiderava.
Alle 14 un secondo funerale, poi il corteo fino al vicino cimitero per la tumulazione nella cappella di famiglia, accompagnato dalle tristi note della banda musicale.
 
«Luigi Lucchini è stato un figlio degnissimo di questa terra, che gli è riconoscente per ciò che le ha donato e per l'esempio che ha lasciato, di serietà e di impegno. Signor Gino, siamo sicuri che la sua anima buona incontrerà il Signore».
 
Nelle parole di don Diego Gabusi, che l'ha frequentato a lungo soprattutto negli anni in cui è stato parroco a Casto, tutto il senso dell'affettuoso abbraccio con cui ieri pomeriggio i valsabbini hanno voluto avvolgere quel capitano d'industria divenuto tanto importante, senza però dimenticarsi mai di loro e delle sue origini.
 
C'erano gli imprenditori della Valle, gli amministratori di Casto, tanta gente comune.
Ad officiare la messa, fra gli altri, anche l'attuale parroco don Giulio, il vicario di zona don Dino.
E monsignor Serafino Corti che il Lucchini imprenditore l'aveva conosciuto occupandosi di pastorale del lavoro, e che ha voluto ricordarlo come «un albero rigoglioso, che non mancava di vivere con orgoglio le sue radici, saldamente conficcate a Casto».
 
E a Casto lo sanno bene, come ha voluto esprimere il sindaco Simona Freddi ricordando solo alcune delle opere realizzate grazie a generosi contribut del Cavaliere d'acciaioi: la donazione della Villa Lucchini di Malpaga, l'asilo che ha voluto dedicare al fratello Ugo deceduto in Albania, la sistemazione del cimitero, altri interventi a Famea e ad Auro, il sostegno alle associazioni... «ma soprattutto ha lasciato in eredità alle nuove generazioni uno straordinario esempio di laboriosità, strumento indispensabile per chiunque voglia migliorare la propria vita».
 
Buon viaggio signor Gino.
 
r004r.jpg r004r.jpg r004r.jpg r004r.jpg