Addio a Lucchini, re dell'acciaio
di Redazione

È morto oggi pomeriggio a Brescia all'età di 94 anni Luigi Lucchini, già presidente della Confindustria. Lucchini era nato a Casto, il 21 gennaio 1919

Lutto nel mondo dell’economia italiana. Il capitano d’industria Luigi Lucchini, originario di Casto, è morto oggi pomeriggio a Brescia all’età di 94 anni.

Figlio di un fabbro, nell’immediato dopoguerra Luigi Lucchini inizia la sua lunga carriera nel settore siderurgico costruendo un piccolo laminatoio per la produzione di tondo per cemento armato. L’attività ha immediatamente successo e il gruppo inizia la sua inarrestabile fase di crescita. Nel corso degli anni settanta e ottanta, il gruppo Lucchini decide di concentrarsi sulle produzioni a maggior valore aggiunto, come quello degli acciai speciali e di alta qualità. Negli anni novanta, il gruppo Lucchini ottiene la quota di maggioranza dell’importante stabilimento siderurgico di Piombino, che tuttora porta il suo nome e produce prodotti laminati lunghi di qualità (barre, vergella, rotaie). Lucchini nel 1975 all’età di 56 anni, viene nominato Cavaliere al Merito del Lavoro mentre dal 1978 al 1983 è presidente dell’Associazione Industriale Bresciana e membro della Giunta di Confindustria. Dal 1980 al 1982 fa parte del Comitato Consultivo della Comunità Europea in rappresentanza dei produttori siderurgici privati. Dal 1984 al 1988 l’imprenditore ricopre la carica di presidente di Confindustria.

Fra le numerose poltrone detenute, Lucchini, vicino a Mediobanca ed Enrico Cuccia, ha ricoperto la carica di presidente della Comit, della Compart e di Montedison. È stato inoltre amministratore unico della società di famiglia Sinpar. È stato anche membro del cda di Assicurazioni Generali, Abi, Mediobanca e Olivetti. Tornando all’azienda di famiglia, nel 2005, a seguito di una ristrutturazione finanziaria resa necessaria da una serie di impegnativi investimenti in impianti, la maggioranza del Gruppo Lucchini passa, attraverso un aumento di capitale, al gruppo russo SeverStal che prende possesso del 62% delle azioni mentre a Lucchini e famiglia rimane il 29% delle partecipazioni. Il 2 aprile 2007, riacquista una parte del Gruppo Lucchini, ossia il 100% di Lucchini Sidermeccanica Spa (oggi Lucchini RS) per 215 milioni. Contemporaneamente la partecipazione in Lucchini SpA scende al 20%. Nel marzo del 2010 Luigi Lucchini e famiglia cedono a Severstal l’ultima quota del 20% di Lucchini SpA, rimanendo dunque impegnati nella sola Lucchini Rs di cui il Cavaliere era ancora presidente onorario.

L'ultima apparizione pubblica, accompagnato dai figli Giuseppe, Silvana e Gabriella, è stata tre anni fa, nella «sua» Casto, per la presentazione della biografia. Aveva evitato di presenziare in analoghi incontri a Brescia e a Milano. Ma per la sua gente aveva fatto un'eccezione all'abitudine di coricarsi presto alla sera, dopo la cena.

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