Dei valori e degli interessi
di Dru

Che i valori non siano gli interessi e gli interessi non siano valori non ci piove, ma i valori interessano e gli interessi valgono, non sono la stessa cosa, ma predicano dello stesso, la relazione fra le cose


Gli interessi sono ciò (quelle cose) che convengono ad altre cose dipendentemente da quest'ultime, dipendentemente dal volere di quest'ultime.

I valori sono ciò (quelle cose) che convengono ad altre cose indipendentemente da quest'ultime, indipendentemente dal volere di quest'ultime.

Ad esempio, è mio interesse essere ricco perché sono povero.
La cosa "ricchezza", che indipendentemente, cioè in sè è un valore necessario, mi conviene in quanto questa dipendenza dipende dalla cosa "povertà" (che trasforma un valore, la ricchezza, in interesse, diventare ricco), cioè mi interessa quel valore precipuo, la ricchezza, in quanto sono povero e non indipendentemente da questo, dal mio essere povero dipende l'interesse che ho di essere ricco.

Questo primo punto ci dice che ogni cosa è un valore in sé e diventa un interesse per altro.

Il valore è l'immutabile e incontrovertibile, l'interesse muta a seconda di quanto per noi vale un valore.

Infatti anche la "povertà" è un valore, ma quanti la vorrebbero? Francesco d'Assisi si, io no, ma la povertà esiste come valore, indipendentemente dal mio volere.

I valori sono ogni cosa in sé valendo per sè nell'opposizione all'altro da sé, nella reciproca tensione (polemos, Eraclito) stabiliscono la loro determinazione.

Da qui tramontano tutti i valori immutabili e incontrovertibili, perché le cose che sono in sé, i valori,  non riescono per davvero a rimanervi, ma divengono altro da sé per volontà (scientifica, economica, politica), per l'evidente divenire di tutte le cose, di tutti i valori dunque.

L'interesse (=ciò che la democrazia vuole che diventi il capitalismo) della democrazia (valore fondante) è il bene comune (valore fondato).

L'interesse (=ciò che il capitale vuole che diventi il capitalismo)del capitale (valore fondante) è l'"utile privato" (valore fondato).

Oggi non è più "così" vero che questi due valori, la democrazia e il capitale, grazie alla verità che si mostra nelle vesti della giustizia istituzionalizzata, si costituiscano come sola opposizione che le fa permanere, restando e rimanendo incontrovertibilmente quello che sono, anzi, tramontando la volontà veritativa, che le vuole determinare, e la sua potenza sulle cose (il senso veritativo dato alle cose dalla tradizione), ogni valore, ogni cosa quindi, esiste dipendentemente dalle altre e contrastando le altre, contrapponendosi e annientandosi, ogni valore si trasforma in interesse.

E in questa contrapposizione che sono poste e la democrazia e il capitale (due verità attuali), perché sono poste valgono come poste contrastanti nel divenire quell'altro di cui esse sono, addirittura libere di divenire quell'assolutamente altro che è il nulla, si nullificano, superando ogni limite imposto da qualsiasi verità o valore, come è definita la realtà per Leopardi e come lo sarà poi per Nietzsche, le punte del nuovo pensiero, assumendo come vera la coerenza del nichilismo .

Ogni nostro agire dipende dal significato che diamo alle cose, dal loro valere come interesse.

Se del significato di capitalismo, che diamo alla cosa capitalismo come ha fatto il comunismo, viene definito lo stesso come mezzo per conseguire il bene comune, allora la significanza del capitalismo data dal comunismo muta rispetto al significato che il liberismo dà della stessa cosa, definito come mezzo per perseguire l'utile privato.

Le parole ci appaiono identiche ma è l'apparenza che le fa apparire tali nell'apparire del divenire l'altro da sé: il valore di capitalismo muta al volere che muti, interesse appunto è questo nostro volere mutare il valore o la cosa.

Il comunismo snatura il capitalismo nella sua fondante significanza liberista, che è il fine di fare utile, e allora quella fondante significanza tramonta per il comunismo, attraverso l'economia pianificata, che, "giustamente", fa morire (tramontare) quel capitalismo libero all'interno della sua ragione.

Il valore posto dalla tradizione è indipendente da ogni volontà che questo dipenda da altro ma è posto in sé e per sé è il dir lo stesso, l'evidenza del divenire altro oggi lo fa tramontare.

Gli interessi dipendono dai valori che mutano con il mutare della diversa relazione che si giustappone fra di essi, e la filosofia li mette ai primi posti nella scala valoriale, ma come ce li mette così può anche toglierli, per questo senso nichilista della sua ragione l'angoscia di perdere ciò che si mostra come interesse e come realizzato è sempre più grande.

Allora, nell'apparire del divenire altro, ciò che è visto non è il valore e non è l'interesse (=valore), ma la relazione fra questi valori che giustapposti e non necessari li fanno diventare tutti più o meno interessanti a seconda di una volontà dominante.

Ciò che è  l'interesse per il capitalismo, del libero scambio, di perseguire il suo scopo nelle democrazie, diventa un interesse diverso nel comunismo, trasformando il capitale  in un mezzo per conseguire il bene comune, ma se un fine diventa un mezzo, quando l'utile conseguito dal capitale attraverso ogni mezzo si trasforma nel mezzo per conseguire i mezzi, questo valore  cambia la sua natura diventando qualche cosa di altro da sé (divenire l'altro appunto).

È l'interesse che mostra del "divenire altro da sé" il suo aspetto più evidente: il divenire dei valori l'altro da sé.

Ma ciò che è più evidente nel "divenire altro da sé", la persuasione che l'interesse possa mutare le cose, i valori, è nella verità dell'essere sé dell'essente ciò che non appare che come una opposizione fra il valore dell'interesse al valore dei valori.

Le ideologie, tutte le ideologie, si fondano su alcuni  valori (le idee immutabili appunto): le religioni, il capitalismo, il comunismo, le democrazie, è per volontà dominante che scelgono alcuni valori a scapito di altri; il divenire altro di questi valori le fa tramontare.

La tecnica si fonda sugli interessi: essendo la tecnica ogni mezzo utile allo scopo prefisso per l'incremento di potenza indefinito (senza alcun limite imposto dai valori appunto), esso rende la tecnica più efficace di ogni e qualsiasi ideologia.
 
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