Polenta di Storo in libertà
di Fili

Detto cos parrebbe che anche Lei sia intrappolata, come noi umani, in convenzioni, costumi, usi, tradizioni. Invece no!


Nonostante sia  definita la vera  Polenta Tradizionale, simbolo della cultura del territorio della zona di Storo, qualche serata fa, in quel di Malga Vacil, un piccolo gruppo di persone ha potuto apprezzarla in alcuni modi  non consueti.
 
Premessa: è diversi anni che il CAI-Sat di Storo organizza una serata in Malga Vacil in cui i partecipanti dopo aver cenato, ascoltato racconti o musica, fatto una passeggiata al chiaro delle torce, oppure visto le stelle con l’aiuto di astrofili, provano l’esperienza di dormire in tenda nei pressi di una vera malga. Per i bambini questa esperienza è divertimento puro, per i genitori …chiedere a loro. 
Vi è pure la possibilità che la mattina una vacca cacci la testa in tenda e con un sonoro muggito dia la sveglia.
 
Quest’anno  la serata ha avuto un filo conduttore: il cibo del territori, la polenta di Storo.
Tra le tante opportunità di  offrirla, lo staff in cucina, Franco in testa, hanno deciso di proporla anche come accompagnamento all’aperitivo di inizio serata, ed  in un modo inconsueto.
 
Antefatto, qualche ora prima: Polenta di Storo “trisata” con dei  funghi porcini, fatta raffreddare, affettata e “cubettata”. 
Al momento dell’aperitivo viene portata in tavola tiepida come accompagnamento dell’aperitivo
 
La seconda versione accoglie dello speck  al posto dei funghi porcini, viene sempre cubettata, e servita leggermente riscaldata.
La fantasia, poi, accompagna le migliori “scoperte”.
Pensata per i bambini presenti, ma mooolto apprezzata anche dagli adulti: piccole fettine di polenta spalmate di nutella.
Si!!, avete letto bene: nutella.  Avete presente l’assalto alla diligenza? Bene: assalto ai vassoi.  L’idea di Paolo ha convinto!
 
Poi, nella cena, dopo i primi, non poteva mancare la polenta “cucia”, impiattata assieme al gulash.
La polenta “cucia” è la polenta di Storo condita con un cucchiaio di burro possibilmente di malga in cui vengono dorati dei piccoli cubettini di cipolla. Da leccarsi i baffi!
 
Ci siamo fermati qua. 
D’altro canto la polenta di Storo è combinabile con tante altri prodotti: per esempio condita con i formaggi di malga, oppure fatta cuocere con la salamina o il ripieno del salame, oppure  con i ciccioli, solitaria ad accompagnare gli spiedi.
 
I raffinati dopo aver “trisato” la polenta, la modellano in palline grandi come quelle da tennis, che vengono poi aperte leggermente e riempite di formaggio o speck od altro.
Terminato di farcirle le palline vengono  rinchiuse, messe nel forno qualche minuto e poi servite calde
 
Qualche fornaio ne fa dei biscotti buonissimi, probabilmente altre ricette sono custodite gelosamente nelle famiglie. 
 
È un fatto culturale, del territorio.
Sarebbe interessante scoprirne alcune di nuove.
 
Che ne dite di inviare  le vostre a Vallesabbianews? 
Potrebbe nascere una nuova sezione nella rubrica di cucina: PolentaStoroInTavola.
Vogliamo “trisare” assieme?
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