Ciao nonna Erminia
di Ubaldo Vallini

Saranno celebrati oggi a Comero di Casto i funerali di nonna Erminia Pilotti. A novembre avrebbe compiuto 109 anni. Indimenticabile nonna "sprint"

 
Se uno stoppino di candela potesse simboleggiare il filo della vita, quello di Erminia Pilotti si è spento ieri mattina alle 4.
Ma si può stare certi che la cera attorno è bruciata tutta quanta e senza lasciare residui di sorta.
 
Una vita vissuta in tutta la sua pienezza, insomma, quella della nonnina del Savallese, di tutta la Valle Sabbia e, fino a prova contraria, anche del resto della Provincia.
L'Erminia a novembre avrebbe compiuto 109 anni e fino all'ultimo ha conservato una invidiabile voglia di vivere, di divertire e divertirsi.
Un'eredità impagabile per quanti hanno avuto la fortuna di assumerne i geni, ma anche per coloro che solo l'hanno conosciuta.
 
Da un mese e mezzo si alimentava con poca voglia, ma la lucidità di pensiero l'ha abbandonata solo tre giorni fa.
A causa di una caduta, da qualche anno era costretta su una sedia a rotelle e aveva dovuto abbandonare la sua casa a Briale, accolta nella comoda struttura della Rsa Passerini di Nozza.
 
«Fossero tutte come lei le mie pazienti, non ha bisogno di alcuna medicina» ci confidava il geriatra ogni volta che gli chiedevamo come stava.
Da anni andavamo a trovarla alla fine di novembre, compiva gli anni il 26.
Lei ci accoglieva ogni volta con brio: immancabili gli orecchini, il sorriso che si apriva in sonore risate, con battutacce che arrivavano ad essere scurrili.
 
Irriverente ricordarlo? Non di certo.
Tutti se l'immaginano così l'Erminia, anche in paradiso, a civettare con gli angeli che per lei sono certamente maschi: «A stare accanto ad un giovane così, come si fa a resistere e a non fare cattive pensieri» dirà anche a quelli.
Lusingava chiunque le passasse accanto, purché avesse meno di ottant'anni, per prenderlo in giro, poi lo investiva con le sue risate.
 
Una tempra eccezionale: nata a Posico di Mura nel 1904, nel 1930 si è sposata con Santo Palmo Bertoletti e dalla loro unione sono nati ben 12 figli. La metà se ne sono andati in tenera età e più di trent'anni fa ha dovuto seppellire anche al suo Palmo.
Della nidiata sono oggi rimasti Egidio (Ansovino), Rosetta e Teresa, oltre ad una invidiabile schiera di nipoti, bisnipoti e trisnipoti.
 
Due guerre, la vita dura nei campi, il marito che ad un certo punto aveva dovuto emigrare in Svizzera, non solo non l'avevano piegata, ma nemmeno se ne dava pensiero.
Preferiva ricordare i momenti belli.
 
Proverbiale il viaggio di nozze su un carretto fino a Lodrino e poi su una vera vettura fino a Inzino: diceva di essersi sentita una regina.
I suoi l'accompagneranno per l'ultimo viaggio oggi pomeriggio (martedì) alle 17 nella Parrocchia di S. Silvestro Papa a Comero di Casto.
Il corteo partirà dalla camera mortuaria della Casa di Riposo di Nozza alle 16:30.

 
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