Chi ha sbagliato paga
di Ubaldo Vallini

Nessuna spesa in piů per la pubblica amministrazione. A rimediare agli errori nella posa delle "marmette" di rivestimento nel nuovo ospedale di Gavardo sarŕ la ditta che ha sbagliato

 
Si sono staccati dal muro venerdì 2 agosto, una settimana dopo la posa.
Sono una decina di metri quadrati di "marmette", ovvero piastrelle di marmo, che ornavano una delle pareti di sostegno della tettoia in vetro che protegge l'ingresso del futuro Pronto soccorso di Gavardo.
 
La defaillance muraria nel cantiere che sta concludendo la costruzione della nuova area del nosocomio valsabbino, che con i nuovi locali aumenterĂ  la sua capacitĂ  ricettiva da 100 a 180 posti letto, ci era stata segnalata da un passante.

Subito della faccenda se n'erano occupati i vertici dell'Azienda ospedaliera di Desenzano, in procinto di prendersi in carico l'opera ormai realizzata, ed Infrastrutture Lombarde che è stata la "stazione appaltante" della nuova ala ospedaliera per conto di Regione Lombardia.
In questi giorni i responsabili hanno proceduto alle verifiche del caso.
 
E' di ieri la nota con le precisazioni di Infrastrutture Lombarde:
«Il distacco di alcune lastre del rivestimento estetico che ha interessato un elemento del porticato adiacente l'ingresso, non ha arrecato alcun danno a persone o cose. Tale distaccamento, infatti, è avvenuto all’interno di aree di cantiere il cui accesso non è consentito  al personale dipendente dell’Azienda Ospedaliera e all’utenza pubblica» vi si scrive.
 
Immediati l'intervento di verifica e la decisione su come risolvere il problema, anche per evitare di allungare i tempi per l'inaugurazione della struttura, prevista per il prossimo autunno: «Al fine di garantire la stabilità della pietra posata si è concordemente deciso di procedere ad una posa ex novo di tutti i rivestimenti in pietra, in modo da annullare completamente il rischio che quanto accaduto possa ripersi.
Il costo derivante dall’intervento di ripristino sarà a totale carico dell’impresa appaltatrice, senza alcun esborso di denaro da parte della pubblica amministrazione».
 
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