Tipolitografia, 17 da mesi senza stipendio
di val.

All'origine ci sarebbe un grosso insoluto rimediato sul mercato francese. Fatto sta che finiti i periodi di ferie "forzate" i lavoratori della Tipolitografia Vobarnese sono rimasti a casa.

 
Rapida l'agonia dell'azienda: fra maggio e giugno la produzione è stata un po' alla volta subappaltata ad altri e per il 10 giugno nello stabilimento a Carpeneda di Vobarno non c'era più niente da fare.
Ultimo stipendio pagato: metà di quello di febbraio.
 
E ora?
Se lo chiedono i 17 lavoratori che vantano gli stipendi arretrati, tfr e quant'altro.
«Almeno una spiegazione di quanto sta accadendo. Sappiamo che da gennaio l'originaria Snc è diventata una Srl, che il commercialista di riferimento non è più valsabbino ma modenese» ci dicono.
 
«La proprietà? Quando gli stipendi hanno cominciato a slittare abbiamo tenuto duro, quando si è trattato di non prenderlo per nulla per un paio di mesi abbiamo deciso tutti insieme di dare una mano all'azienda.
Ora ci piacerebbe almeno sapere che ne sarà di noi: se è prevista la Cassa Integrazione in deroga o almeno se la richiesta è stata avanzata in modo corretto, visto che ci risulta sia stata depositata solo l0 scorso 8 luglio. Insomma: qualche cosa almeno di quello che dobbiamo aspettarci. Non la mobilità, perché l'azienda si è dimenticata di inserire in busta paga quella piccola trattenuta che fa scattare il diritto ad averla» aggiungono.
 
I sindacati? «Li abbiamo interpellati».
Alla fine uno solo ha deciso di avvalersene. Gli altri, compreso i due che si sono licenziati "per giusta causa" in quanto hanno già trovato una soluzione alternativa, hanno optato per l'azione legale rivolgendosi all'avvocato salodiano Gabriele Cominotti, che di queste vertenze se ne intende.
C'è l'idea di far intervenire l'ispettorato del Lavoro, per capire cosa sta accadendo all'interno dello stabilimento.
Il timore è che le cose di valore possano prendere il volo e che tutti quanti possano rimanere con un pugno di mosche in mano.
 
 
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