Al Pissot
di Itu

Al Parco delle Fucine di Casto c'č divertimento per tutta la famiglia e gli amici, a me attrae la cascata che di questi tempi č insolitamente ricca d'acqua.

 
La grandiosità d’acque profuse tra disgelo e ininterrotta stagione di piogge di quest’anno ha marcato alcuni paesaggi della Vallesabbia ridonando ai nostalgici i ricordi di estati tra torrenti e cascate a rinfrescare i bollenti spiriti giovanili.

Al parco delle Fucine di Casto ho notato il fenomeno come singolare, il rumore delle acque scorrenti tra le strette gole della valle Duppo per me è una novità in questi giorni di fine luglio, mai mi era accaduto di ascoltare, odorare e tastare l’umido rigoglioso della vegetazione lussureggiante dove la terra riesce a non franare tra i massi: è la prima volta che di questi tempi vedo scendere tanta acqua dalla cascata del Pissot.

E’ difficile spiegare quanto emozioni quel velo pesante e trasparente che si frange in spruzzi nella ferita buia della montagna, che scende giù tra cuscini di muschio rigoglioso, arrossisco ma inevitabile s’invischia la fulgente intuizione dei sensibili locali che videro e dettero il nome.

Una limpida, abbondante,freschissima pisciata montana.
Giochi lontani di bimbi diventati un po’ più grandi echeggiano nella grotta che fu antro di vergogne e tripudi prima di “battezzarsi” in brividi gelati sotto quella doccia in urla di sorpresa.

Passa nella grotta l’umido fresco di un’aria schizzata dal rompersi dello scroscio d’acqua, è possibile sentire intorno il silenzio e solo il rumore del viaggio del torrente.

Lontano i due laghetti trasparenti a rimandare il verde che si specchia, piĂą in alto la pietraia che arriva al rifugio.
Ci sono molti modi per apprezzare un parco gelosamente custodito dai suoi locali.
 
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