Col tirapugni alla fermata del bus
Quel tirapugni era stato mostrato, ostentato. Poi č stato usato. Contro un compagno di classe «colpevole» di aver indicato un nome all’insegnante. Calci e pugni, il cui effetto č stato potenziato dall’arnese di metallo.

Quel tirapugni era stato mostrato, ostentato. Poi è stato usato. Contro un compagno di classe «colpevole» di aver indicato un nome all’insegnante. Calci e pugni, il cui effetto è stato potenziato dall’arnese di metallo.
Con il 15enne, vittima dell’aggressione, portato in ospedale. Contusioni al volto e alla testa e un dente rotto: una decina di giorni di prognosi.
E l’intervento dei carabinieri che, allertati dalla scuola e ricostruito l’accaduto, denunciano alla Procura dei minorenni di Brescia l’autore della violenta aggressione ed il compagno che gli ha fatto da spalla.

Il brutto episodio di bullismo - oggi viene chiamato così - è accaduto ieri mattina alla fermata dei bus di piazza Alighieri, nel centro di Salò, sotto gli occhi di numerosi altri studenti. Calci e pugni non sono altro che l’epilogo - secondo la prima ricostruzione dei fatti - di quanto accaduto il giorno prima in un’aula dell’Istituto tecnico per geometri «Battisti», in via IV Novembre.
A quanto sembra il quindicenne, incaricato in qualche modo dell’ordine in classe da un docente che si è allontanato per pochi minuti dall’aula per fare alcune fotocopie, aveva poi segnalato alcuni nomi.
Tra questi, quello di un sedicenne.

Lo stesso che nei giorni precedenti avrebbe mostrato il tirapugni. Tutto sembrava finito lì. Ma così non è stato. I «conti» in sospeso per quella segnalazione, considerata una «spiata», sono stati regolati ieri mattina.
Già sul bus di linea, proveniente da Gavardo, il quindicenne è stato affrontato poco dopo le 7 dal compagno di classe. A muso duro, con l’appoggio di un altro 16enne. E con il supporto di altri due studenti, peraltro del tutto estranei al pestaggio che è seguito, che avrebbero pronunciato frasi di scherno.

Dalle parole alle vie di fatto: il passo è stato purtroppo fatto. Poco prima delle 8, a Salò, capolinea per gli studenti della zona che si recano a scuola, il ragazzino è sceso dal pullman seguito dal compagno di classe e dall’altro ragazzo. Poi la violenza. Il tirapugni che colpisce in pieno viso, l’intervento del secondo che scarica un pugno a sua volta. Il quindicenne finisce a terra. E viene preso a calci. Pochi momenti che finiscono per lasciare il segno: da una parte e dall’altra.

Aiutato da un amico, il ragazzino pesto e sanguinante si avvia verso l’istituto, poco lontano. Quando arriva intervengono subito i dirigenti scolastici. Chiedono immediatamente l’intervento dei carabinieri, provvedono a soccorrere il quindicenne e avvisano le famiglie. I militari della stazione salodiana dell’Arma intervengono. L’autore del pestaggio e il suo amico non sono fuggiti. Sono a scuola. I carabinieri raccolgono le testimonianze, ricostruiscono l’accaduto.

Inutile sottolineare la gravità del fatto. Che non mancherà di avere conseguenze. I carabinieri hanno infatti denunciato i due sedicenni per lesioni personali e per il porto dell’arnese di metallo.
Dalla scuola, alla caserma, a casa. La brutta mattina si conclude così.
Ora tocca ai genitori.

dal Giornale di Brescia
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