Livelli del lago, ricorso presentato «Fuori tempo massimo»
di val.

E' stato giudicato irricevibile il ricorso presentato dal Comune di Idro al Tribunale superiore delle Acque contro il rifiuto della Regione di modificare il progetto previsto dall'Accordo di programma

 

«Fuori tempo massimo». Con questa motivazione - lo afferma il sindaco di Idro Giuseppe Nabaffa - il Tribunale superiore delle Acque ha giudicato «irricevibile» il ricorso presentato alla fine del 2011 dal Comune di Idro.

L’istanza riguardava un verbale del Collegio di Vigilanza,ente previsto dall’Accordo di Programma «per la valorizzazione del lago d’Idro», e precisamente quello della riunione svoltasi allo Ster di Brescia il 27 settembre del 2010. In quella seduta erano presenti i rappresentanti dei Comuni di Anfo,Bagolino,Idro e Lavenone, oltre che gli assessori regionali all’Agricoltura e al Territorio Giulio De Capitani e Daniele Belotti.

Fra i punti all’ordine del giorno l’esame di una nota consegnata dal sindaco di Idro che chiedeva delle modifiche al progetto predisposto da Infrastrutture Lombarde per sostituire le attuali opere di regolazione del lago, giudicate inadeguate. Una partita che le Amministrazioni di Lavenone, Bagolino e Anfo considerano chiusa.

Non è così per Nabaffa, che insiste sulla necessità di affrontare il problema da un diverso punto di vista. «Abbiamo presentato ricorso perché in quell’occasione la Regione si è rifiutata di analizzare le nostre richieste» afferma il primo cittadino. Eliminare la savanella che permetterebbe di abbassare il lago fino a 365,45 metri, limitare l’altezza delle paratoie a 2 metri invece che 3.

Ecco in sintesi le istanze, che il settore tecnico della regione in realtà ha «smontato» ritenendo ammissibile solo la possibilità di portare la quota della savanella a 366,20, incrementandone la larghezza. «Il problema sta a monte - afferma -. La Regione ha chiesto ai suoi tecnici un progetto che rispondesse non solo al requisito della sicurezza delle popolazioni lacustri e di quelle a valle del lago, ma anche all’esigenza di ritenere valida la regola sperimentale che parla di un’escursione possibile del lago a scopi irrigui di 3,25 m. Una regola anacronistica, visto che da anni il lago viene regolato con circa 1,5 m di escursione.

Ci sono in ballo 50 milioni di euro per la realizzazione di opere, il rischio di assoggettare 3 metri e più di lago a favore di interessi privati, e la risposta del Tribunale delle Acque è che abbiamo presentato ricorso con due giorni di ritardo?» si chiede Nabaffa, convinto che l’istanza sia stata consegnata invece l’ultimo giorno disponibile. Il sindaco ha già chiesto agli avvocati di provvedere e di rimettere in pista il suo ricorso.

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