Piena fiducia nella giustizia
di val.

Da sindaco e rappresentanti della Comunità islamica di Vobarno, ieri come nei giorni scorsi, una stessa voce. Anche in paese, nessuna tensione


Con l'accettazione da parte del Tribunale del riesame di Brescia delle tesi difensive dei suoi avvocati, si va progressivamente sgonfiando la vicenda che ha coinvolto Anas El Abboubi, portandolo in carcere con l'accusa di terrorismo.
 
«Ovviamente non è finita qui. Quelle formulate sono accuse pesanti sulle quali il giudice del riesame non ha certo posto la parola definitiva - ci ha detto ieri Carlo Panzera, il sindaco di Vobarno -. Credo comunque che la Comunità vobarnese nel suo complesso abbia risposto bene a queste notizie, sia la prima quando c'è stato l'arresto, sia la seconda con la scarcerazione».

Da parte dell'amministrazione comunale, insomma, una sostanziale conferma della linea di massima fiducia in chi sta indagando e giudicando.
La stessa tenuta nei giorni immediatamente successivi all'arresto del giovane 21enne.
 
Che non cambia anche quando l'interlocutore è Mohamed Youbi, portavoce del Centro culturale islamico di Garda e Valle Sabbia che proprio a Vobarno ha la sua sede: «Eravamo rimasti sconvolti all'idea che uno di noi, un ragazzino di 21 anni, proprio qui a Vobarno, potesse essere diventato un terrorista - ha detto Youbi -. Per fortuna quella brutta notizia non è stata confermata, non in quel modo almeno. Siamo contenti di questo e speriamo che questo giovane possa trovare la sua strada lontano da quella china pericolosa, che non fa parte del nostro modo di interpretare l'Islam».
 
Una vicenda che vi ha causato qualche problema di convivenza in paese?
«Qui a Vobarno? Assolutamente no - ha aggiunto Youbi sorridendo -. C'è stato un tempo in cui la nostra presenza era vista con sospetto. Ora no, tutti ci conoscono, sanno quello che facciamo qui e non ne hanno più paura. Credo che su questa faccenda noi e gli altri vobarnesi l'abbiamo pensata allo stesso modo: siamo stati a guardare, sperando che non fosse vero, aspettando che la giustizia facesse il suo corso. Lo si è visto l'altro giorno quando abbiamo fatto la Festa dei Popoli al Centro sportivo e c'eravamo tutti, a centinaia, italiani e stranieri insieme senza nessun problema».
 
Da Teletutto

 

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