Sabbio, triste attesa
di Ubaldo Vallini
La salma del 49enne di Sabbio Chiese morto per un incidente sul lavoro in Angola non potrà fare rientro prima di martedì prossimo. Sabbio attende e si stringe attorno alla famiglia
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E' una delle ultime immagini arrivate dall'Angola, indirizzata alle figlie.
Ritrae Luca Monferone in un momento di libertà dal lavoro, mentre sta sotto ad una pianta di frutti esotici: "Papa-ja e papa-io" il commento giocoso.
«Lui era fatto così, gli piaceva scherzare, era sempre allegro» ci dice Claudia, la figlia più grande che ha 22 anni, universitaria alla Cattolica di Milano.
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La sorella si chiama Laura e presto dovrà affrontare l'esame di maturità al Liceo Fermi di Salò.
Sembra incredibile quanto un padre possa mancare a quell'età , soprattutto quando sai che il lungo viaggio di lavoro si è trasformato in tragedia.
E allora cominci ad accorgerti che tutto quello che ti è rimasto di lui sono i ricordi, nella spasmodica attesa che almeno chiuso in una bara possa tornare a casa, per sentirlo di nuovo vicino, per avere almeno un posto dove andare a piangerlo.
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Nessuna novità ieri al civico 27 di via Moretti, a Sabbio Chiese, se non lo stupore per quante persone salgono le scale per essere vicine ad una famiglia tanto provata: «Non è un via vai. Gli amici, come i familiari che arrivano da lontano, vengono e stanno qui ad aspettare con noi - ci dice Manuela Tamè, la moglie, anche lei come Luca originaria di Agordo nel Bellunese -. In questo momento non possiamo fare altro e la loro presenza ci è di conforto».
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L'abbiamo già scritto ieri, cruda nella sua realtà la cronaca della disgrazia avvenuta mercoledì scorso a Kambambe, a duecento chilometri da Luanda, in Angola: un'impalcatura/ascensore che cede, degli otto occupanti quattro precipitano senza scampo e muoiono in un pozzo profondo 60 metri.
La salma di Luca Monferone non tornerà prima di martedì o mercoledì, verrà esposta nella camera mortuaria dell'obiotiro della Casa di riposo. A Sabbio il tempo è sospeso, nell'attesa.
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