Immatricolazioni in calo
di Redazione

Brescia: il 2012 ha assistito al crollo delle immatricolazioni di autocarri oltre 3,5 T (-65,8%) e di autobus (-58,1%). Colpa del prezzo del gasolio e della crisi


In Lombardia nel 2012 le immatricolazioni di autocarri pesanti (e cioè con peso totale a terra superiore a 3,5 tonnellate) sono calate del 48,7% rispetto al 2011.
A livello nazionale nel 2012 le immatricolazioni di autocarri con peso totale a terra superiore a 3,5 tonnellate sono state 4.539, con una diminuzione del 41,4% rispetto al 2011. Sempre nel 2012 le immatricolazioni di autobus sono state 2.322, con un calo del 34,5% rispetto all’anno precedente.
 
Il calo delle immatricolazioni di autocarri pesanti e autobus, sottolinea il Centro Ricerche Continental Autocarro (autore dello studio da cui provengono questi dati), ha raggiunto nel 2012 percentuali all’incirca doppie rispetto alla diminuzione fatta registrare dalle immatricolazioni di autovetture (che si è attestata al 19,8%, secondo i dati Unrae). A certificare ulteriormente lo stato di crisi profonda del mercato di camion e autobus vi sono poi anche i dati sul traffico in autostrada di mezzi pesanti, traffico che, nel 2012, secondo i dati Aiscat è calato del 7,5% rispetto al 2011.

Le ragioni del crollo delle immatricolazioni di autocarri pesanti e autobus, sostiene il Centro Ricerche Continental Autocarro, sono ovviamente da ricercarsi nella crisi economica che ha colpito pesantemente il settore dei trasporti pesanti, settore già penalizzato fortemente dai continui rincari del prezzo del gasolio.
 
“Vi è però da dire anche – aggiunge Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT – che nel caso degli autocarri pesanti il calo del 2012 segue un leggero aumento (+5,7%) registrato nel 2011, anno in cui evidentemente molto aziende di trasporto hanno effettuato la sostituzione dei loro mezzi più vecchi, sostituzione che non era ulteriormente rimandabile.
Per quanto riguarda gli autobus l’ultimo anno con dati positivi sulle nuove immatricolazioni è stato il 2010 (+9,6% rispetto al 2009).
Da allora, sempre a causa della crisi e degli aumenti del prezzo del gasolio, vi sono stati due anni di cali severi. A far sperare in una possibile inversione di tendenza nel 2013 è il fatto che il parco circolante continua ad invecchiare e che in alcuni casi la sostituzione dei mezzi più vecchi diviene sempre più urgente e non rimandabile”.
 
Fonte: comunicato stampa
 
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