Lago d'Idro: «Falso ideologico»
di Mila Rovatti da Bresciaoggi

E' l'accusa che i Comitati del lago intendono formalizzare nei confronti della Regione Lombardia. «Le piogge di questi giorni dimostrano che non c'è pericolo di esondazione».


Questa primavera grigia sta offrendo perturbazioni e pioggia abbondante da settimane, e nonostante l´afflusso imponente di «materia prima» le acque dell´Eridio non hanno neppure raggiunto il livello di guardia.
Una constatazione semplicissima che, girata in chiave politica, dà forza alle tesi dei comitati e delle associazioni che lavorano da anni alla difesa del lago, e che continuano a sostenere l´inutilità delle nuove opere milionarie volute dalla Regione, e «destinate solo a trasformarlo in una diga pronta a essere sfruttata per il tornaconto dei privati» .
 
Pur in un periodo segnato da precipitazioni da record, dicevamo, il bacino lacustre dell´alta Valsabbia ha raggiunto, nei momenti di massima piena, solo quota 368,20 metri sul livello del mare: mancavano insomma ancora trenta centimetri al raggiungimento della quota massima.
E dati alla mano, il portavoce del gruppo locale degli Amici della Terra, Gianluca Bordiga, sostiene che «queste piogge eccezionali stanno dando ragione in modo inequivocabile ai comitati, mentre qualcuno progetta opere milionarie per la presunta messa in sicurezza, il lago ha sopportato benissomo e smaltito l´ondata di piena. Abbiamo ragione: terza galleria e nuove paratoie con annessa savanella per facilitare ulteriormente lo svaso sono inutili, e lo dimostrano i fatti, non le supposizioni».
 
Ma contro ogni tesi sostenuta da chi si batte per la salvaguardia del bacino, la Regione, con la recente approvazione del ministero dell´Ambiente, continua a sostenere la necessità di mettere in sicurezza questo specchio d´acqua con una nuova traversa e una nuova galleria, investendo nell´operazione circa 50 milioni di euro.
 
La replica?
«La nostra azione popolare rigenerata con l´azione del presidio che si è tenuto nei mesi scorsi alla Pieve di Idro - continua Bordiga - e che coinvolge tutte e tre le associazioni attive in difesa del lago, è determinata a portare avanti l´istanza in ogni ufficio competente, e a questo si affiancherà una nuova azione legale contro la Regione: l´ipotesi di reato che verrà avanzata è quella di falso ideologico».
 
La prima audizione, i rappresentanti degli Amici della Terra, del Coordinamento delle pro loco e del Comitato difea lago d´Idro e fiume Chiese l´hanno chiesta al presidente della commissione Ambiente della Regione; poi toccherà agli organismi analoghi di Camera e Senato.
 
«Andremo a denunciare questa situazione - conclude Bordiga - e a chiedere che si onori la richiesta fatta alla Regione dal capo della Protezione civile, che chiedeva con una lettera indirizzata a tutti gli enti coinvolti di fornire elementi di chiarimento rispetto alle motivazioni che hanno portato all´adozione delle specifiche soluzioni progettuali prospettate. Una risposta che deve assolutamente arrivare e che deve essere resa pubblica».
 
Mila Rovatti da Bresciaoggi

 
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