Silvio Mondinelli, la 'Mountain Machine' dell'Everest
di Andrea Alesci

Con questo nomignolo hanno ribattezzato il "Gnaro" i partecipanti allla spedizione guidata da Kari Kobler che in questi giorni stanno muovendo dal campo base a 5.160 metri di quota verso il campo base avanzato sulla strada della cima dell'Everest

 
La scorsa settimana è cominciata la fase di acclimatamento per Silvio Mondinelli e gli altri facenti parte della spedizione guidata da Kari Kobler che con lui stanno salendo alla vetta dell'Everest.
 
Giorni trascorsi al campo base tibetano posto a 5.160 metri di quota e utile per "prendere confidenza" con una delle montagne più affascinanti della Terra e con quell'aria che comincia a rarefarsi.
 
Una fase di passaggio necessaria per far abituare il corpo al dislivello che deve affrontare, specie per chi non è abituato come il "Gnaro" della Valtrompia, che già due volte è salito senza ossigeno sul tetto del mondo.
 
Una permanenza in un luogo ancora fatto di ghiaia e polvere e che per alcuni giorni ha consentito ai più di mettersi a proprio agio con l'ambiente d'alta quota, grazie ad alcuni approcci fatti con quelle che Silvio Mondinelli ha definito "montagnette nei dintorni".
 
Nei prossimi giorni altri aggiornamenti sullo stato di avanzamento della salita verso la cima dell'Everest, con Silvio Mondinelli che vista la sua solida esperienza e le sue divertenti battute è già stato ribattezzato dai presenti "Mountain Machine".
 
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