Mezzo secolo per la Cooperativa sociale San Giuseppe
di Cesare Fumana

Mercoledě 1° maggio sarŕ festeggiato a Roč Volciano il 50° anniversario della prima cooperativa sociale d'Italia, un sodalizio che da cinquant'anni si occupa di educazione, assistenza e formazione professionale.

 

Il primo maggio 1963 veniva posta la prima pietra della sede della Cooperativa San Giuseppe di Roè Volciano, la prima cooperativa sociale d’Italia.
A distanza di 50 anni, questo mercoledì primo maggio, sarà festeggiato il prestigioso traguardo del mezzo secolo di vita. Il programma prevede il ritrovo alle 9.30 presso la Scar di Roè Volciano, dove si potranno visitare i locali della cooperativa. Alle 10.30 nell’auditorium della scuola la celebrazione della messa e a seguire il saluto delle autorità.

L’idea di far nascere una cooperativa di solidarietà sociale fu del dott. Giuseppe Filippini di Salò, il quale volle dare una veste giuridica alle tante attività che negli anni Cinquanta avevano preso vita.
Fra queste, nel 1951, la scuola professione Inapli, poi Scar (Società cooperativa autorimessa) che conferì 14 mila metri quadrati di terreno dove sorge attualmente la scuola, un centro sociale che, fra l’altro, realizzò una casa famiglia per l’accoglienza di bambini con famiglie in difficoltà, e numerose altre iniziative di volontariato sempre rivolte ai ragazzi (culturali, ricreative, sportive), fra cui i campeggi estivi in montagna.

Filippini fu ispirato dall’amicizia con un sacerdote, don Vittorio Massetti (compagno di studi del beato Piergiorgio Frassati), di San Benedetto del Tronto. Con lui, fra gli altri, collaborò alla nascita della cooperativa anche l’ing. Luciano Silveri, già presidente di Asm, che si occupò in particolare della formazione professionale.

Nell’arco di questi cinquant’anni tante attività sono sorte e poi abbandonate, sempre nello spirito cooperativo: “Cooperatori per servire, non per farsi servire” era il motto di Filippini.
Attualmente la cooperativa si occupa della gestione della scuola professionale, ora Cfp Scar, che con i suoi quattro indirizzi di studi (qualifica di operatore per macchine utensili e meccanico d’auto per i ragazzi e di estetista e parrucchiera per le ragazze, più un quarto anno per tecnico meccanico e tecnico estetico), accoglie circa 300 studenti. Dal 2001 gestisce la scuola primaria paritaria di ispirazione cattolica “San Giuseppe” a Salò, prima gestita dalle Ancelle della Carità, con 140 alunni, e dal 2008 anche della scuola dell’Infanzia “Paola di Rosa”, sempre a Salò, in precedenza anch’essa gestiva dalle Ancelle, con circa un centinaio di bambini.

Prosegue inoltre l’organizzazione di vacanze estive in montagna, ora non più in campeggio, ma in strutture più confortevoli.

Dopo la morte del dott. Filippini, nel luglio del 2000, la cooperativa è presieduta da Isidoro Marchiori. Attualmente sono 19 i soci della cooperativa.

L’ultima delle iniziative in corso è la costruzione di una nuova palestra. La Scar, oltre che essere una scuola professionale, è divenuta anche scuola d’istruzione, e consente di assolvere all’obbligo scolastico fino a 16 anni. Per questo necessita di una palestra per l’Educazione fisica. L’intenzione del presidente era quella di inaugurarla in questa occasione, ma alcuni ritardi nell’inizio dei lavori e il maltempo che ha funestato questa primavera non hanno consentito di completarne la costruzione. Sarà comunque pronta per l’inizio del prossimo anno scolastico.

“I festeggiamenti per il cinquantesimo di fondazione – è l’invito del presidente Marchiori –, saranno un’occasione d’incontro con quanti hanno vissuto in questi anni nella cooperativa e nelle scuole e con quanti hanno consentito alla cooperativa e alle scuole di radicarsi nel tessuto sociale del territorio”.

in foto:
. la sede della Scar
. Isidoro Marchiori, presidente della cooperativa San Giuseppe
. la nuova palestra in costruzione
. la foto dell'inaugurazione con mons. Giacinto Tredici, Giuseppe Filippini e Luciano Silveri

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