La figuraccia corre sul web
di Ubaldo Vallini

I Musei custodi della memoria? Anche internet non scherza.
Provate a cercare su Google il tanto decantato «sistema museale di valle sabbia».
Occhio che la sorpresa potrebbe essere deprimente.


In questi mesi e anni abbiamo raccontato a tutti che i musei valsabbini si sono riuniti in “Sistema museale di Valle Sabbia”.
Sono state distribuite anche una serie di schede per presentarli, questi musei, ed alcuni di loro non perdono occasione per proporsi ad un pubblico sempre piĂą attento.
Soprattutto a Gavardo e a Odolo hanno fatto notevoli passi avanti, ma anche le altre realtĂ  si difendono, come possono.

Ricordiamole.
C'è il Museo Civico Archeologico della Valle Sabbia che ha sede a Gavardo con i volontari del Gruppo Grotte Gavardo che non mollano mai.
C’è il Museo del Ferro di Odolo con i magli tornati a battere il ritmo della produzione.
Ci sono quello della Resistenza e del folklore di Pertica Bassa, quello dei Reperti Bellici del 15/18 a Capovalle, la Civica Raccolta Etnografica di Sabbio e quella a cura dell’associazione culturale “Habitar sta terra” di Bagolino, il Museo del Lavoro di Vestone alle prese con la nuova sede ed il Forno Fusorio della Pertica Alta.
Spero di non averne dimenticati alcuni perché vado a memoria.

Bene: sappiamo quanto schiere di volontari e le Amministrazioni comunali si sono dati da fare per sostenere la ricerca delle testimonianze e la pianificazione di interventi sul territorio. Ci pare però che lo sforzo non sia andato di pari passo su internet.
Sarà perché dire “museo” è un po’ come dire vecchio e con i nuovi spazi di divulgazione ci si combina poco? Non interessa a nessuno?
Niente di più sbagliato: se fra l’osservatore ed il museo c’è al massimo solo il vetro di una teca c’è più gusto, questo lo sanno tutti. Però, per far sapere che c’è il museo e cosa ci si può trovare dentro, la possibilità di poterlo raggiungere prima per via telematica diventa fondamentale.
Lo dicono le statistiche… e anche il buon senso. Specialmente se il messaggio è indirizzato alle generazioni più giovani.

Eppure provate voi a digitare su un motore di ricerca “sistema museale di Valle Sabbia” , come mi ha segnalato un lettore.
Ve lo dico io cosa viene fuori al primo posto: www.museivallesabbia.net
C’è addirittura un sito dedicato, di che ti lamenti, direte voi.

Bene!! Provate allora a ciccarci sopra, a quel link, e a cercare informazioni fra gli stemmi dei Comuni patrocinanti, compreso quello della ComunitĂ  montana e quello della Regione.
Il messaggio meno “statico” di tutti, girando fra le pagine ed i buoni propositi, è anche il più desolante: “pagina creata il 04/10/2005, ultima modifica 16/06/2006” si legge fra le “news”, pensate un po’ disponibili anche in inglese, se solo lo volete.
Commentatelo voi, perché non voglio essere scurrile come l'anonimo lettore che ci ha scritto, quel che si trova sulla “home page” al posto delle brevi note che l’impaginatore aveva offerto ad ogni museo del “sistema”.

E' vero oppure no, a questo punto, che ci piacerebbe se qualcuno dei responsabili ci raccontasse cos’è successo? Quanto è costato quell’affare e perché è ridotto a quel modo? Prima di decidersi a sistemarlo oppure a levarlo di torno dal web?
L’invito a rispondere lo inviamo da queste pagine ai soggetti elencati nel sito stesso come facenti parte del "Comitato di coordinamento": all’assessore alla Cultura della Comunità montana di Valle Sabbia (passata e presente coalizione), al Coordinatore delle attività del Sistema, ai Direttori Conservatori o Responsabili tecnici, ufficialmente designati, dei musei aderenti.

Restiamo in attesa
0916Museo02.jpg