Primo sole
di Itu

Il chiaro e la luce del sole primaverile svelano la fatica della rinascita, c'è posto per nuove avventure anche quando sfiniti da un inverno lungo di fatiche capisci che non puoi rinunciare al sole di oggi.


La primavera avanza ma è il primo sole che fa la differenza: me ne accorgo dalle ossa rotte dell’umido di un inverno scuro di nuvole nevose o bagnate, di passi melmosi di terra dei sentieri, di scrosci voluttuosi che si fan strada tra le rocce e sgrondano dalla montagna come putti di fontane.

Ma oggi c’è il sole ed è una avventura nuova da assaporare, mulinellano nell’aria bombi ed api un po’ allo sbando, una lucertola dalla coda già tagliata (ma come ha fatto così presto?) striscia lungo un muro a pietra secca, l’erba si erge dalle zolle fitta e impettita, i rami degli alberi sono turgidi del gonfiore di gemme e dei nuovi butti di fogliame.
 
Non si parli del chiacchiericcio degli uccelli che spavaldi si avventurano nei giardini a raccontare la loro gioia, di quel giallo che domina dal tenero delle primule ai ciuffi di forsizia e tarassaco che hanno schizzi di sole.
Già s’intende qualche scoppio di fior di ciliegio e se il sole rimane con noi qualche giorno la tavolozza si stempera nel rosa e nel bianco a luccicare i pendii.

Sembra così scontato che questa avventura ancora si svolga nei nostri sensi, sembra di conoscere tutto di questo nuovo che il sole di primavera ci propone, ed invece sono ancora impreparata, niente ho imparato di questo mistero che in un attimo ha voltato pagina nella ruota della vita.
 
zPensieri-e-paroleD.jpg