Ospedale di Gavardo grazie
«Grazie agli angeli della Cardiologia e a quelli del Pronto soccorso». Pubblichiamo volentieri la lettera di un lettore che ci rende partecipo della sua positiva esperienza maturata all'ospedale valsabbino

 
Mia madre Palma (Oliva) è deceduta lo scorso 27 marzo.
Non mi soffermerò sul dolore e lo strazio di noi figli, ma vorrei qui pubblicamente ringraziare il personale infermieristico del reparto di Cardiologia e del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Gavardo e le dottoresse Bortolotti e Zanini, che lavorano in quei reparti.
 
Sono stati un esempio di dedizione, competenza e umanità: ciò che troppo spesso manca in questa nostra Italia o di cui troppo spesso siamo abituati o costretti a lamentarci.
Con loro invece, niente di cui lamentarsi e molto da lodare.
A tutte le ore del giorno e della notte li ho visti correre ed assistere la mia mamma e tante signore anziane che ogni minuto suonavano il campanello per la “qualsiasi richiestaâ€: con precisione e sempre con il sorriso si avvicinavano al letto dell’ammalata.
 
Ecco, anche se la perdita di nostra madre rimane un vuoto incolmabile, fa piacere sapere che esiste un’altra Italia, che esistono persone che con il loro lavoro ben fatto hanno il merito, per quanto sia possibile, di alleviare il dolore per la scomparsa di una persona cara.
Sapere che mia madre è stata assistita bene e con amore mi lascia sperare che abbia lasciato questa terra più serenamente.
A noi figli rimane, oltre il nostro personale dolore, una percezione diversa e migliore del mondo.
 
Grazie davvero di cuore al Reparto di Cardiologia e del Pronto Soccorso.
Chi si gonfia la bocca parlando di malasanità dovrebbe sempre viverla sulla propria pelle ed io posso oggi testimoniare che tutti gli Operatori sanitari, qualsiasi sia il ruolo che ricoprono, sono in Primis degli esseri umani che cercano nel loro piccolo di fare sempre il meglio per il paziente che si trovano davanti quindi io oggi posso solo dire: Grazie di tutto ciò che avete fatto per me. Vi terrò sempre nel mio cuore e nei miei ricordi.
 
Avallini Fabio e famiglia.
 
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