Agnosine apre al Commissario
di Ubaldo Vallini

Doccia fredda ieri mattina per il sindaco Santino Campagnoli. La sua maggioranza ha perso un pezzo importante della coalizione e la minoranza ha fatto il resto: in sette si sono presentati in municipio a rassegnare le dimissioni.

“Mi spiace, umanamente e politicamente. Da una parte perchè fra gli altri si è dimesso uno dei miei assessori con il quale ho condiviso, da amico, 12 anni di vita amministrativa. E non mi aveva anticipato nulla nonostante ci fossimo visti e parlati solo poche ore prima. Dall’altra perchè ritengo il commissariamento che seguirà a questa vicenda un vero e proprio sgarbo fatto a tutti i cittadini di Agnosine”.

Doccia fredda ieri mattina per il sindaco Santino Campagnoli.
La sua maggioranza ha perso un pezzo importante della coalizione e la minoranza ha fatto il resto, accodandosi davanti alla scrivania della segretaria: in sette, nel giro di un’ora, si sono così presentati in municipio a rassegnare le dimissioni, irrevocabili.
Agli altri amministratori rimasti, solo cinque più il primo cittadino, non è rimasto che prenderne atto.

Il Consiglio comunale di Agnosine è dunque da considerare sciolto: “Ho già sgomberato l’ufficio – ha aggiunto ha detto ieri pomeriggio Campagnoli -. Il resto è affare della segretaria che ha già protocollato il tutto ed avvisato la Prefettura. Peccato davvero, anche se sono sereno perchè sono convinto di aver dato il massimo, in 12 anni di vita amministrativa, in tutti i ruoli che la volontà popolare mi ha portato a ricoprire”.

A dare il via alla catena di dimissioni sembra sia stata la vicenda della “Pirla”, il piano integrato che prevedeva la realizzazione di capannoni buoni per la produzione e per il commercio in un’area vicina al confine con Odolo.
L’operazione faceva recuperare alle casse comunali un milione di euro, ma non aveva convinto la minoranza in Consiglio e nemmeno il vicesindaco Maria Ricchini che aveva manifestato più volte la sua contrarietà votando contro. Perplesso era anche il consigliere Silvano Ghidoni, quindi qui nessuna sorpresa. Che è arrivata invece dalla presa di posizione dell’assessore Emiliano Zanardelli, il terzo del lotto.

La notizia si è diffusa veloce e sono stati in molti a voler dire la loro sulle conseguenze di quanto accaduto ad Agnosine. C’è anche chi dice che non è tutto perduto e che ci sarebbe lo spazio per una surroga risolutiva dei primi tre non eletti in maggioranza: ipotesi poco praticabile, però, a Consiglio comunale già bello che sciolto.
Per la minoranza leghista abbiamo sentito il capogruppo Giorgio Bontempi, che ha preferito non commentare quanto è successo, per ora, riservandosi di farlo nei prossimi giorni.

Del suo ruolo di consigliere di minoranza e di vicepresidente della Comunità montana di Valle Sabbia ha parlato però Claudio Gaudiosi, ex sindaco di Agnosine, uno dei cinque rimasti: “Mi piacerebbe capire se Bontempi si è reso conto di aver anteposto interessi di parte al ruolo che ricopre a livello sovraccomunale, perchè in seguito alle sue dimissioni non potrà più fare il vicepresidente in Comunità, ameno di non trovare il modo di farsi eleggere in qualche altro Comune”. In attesa del commissario ci sarà modo di approfondire ogni questione.
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