Una luce in fondo al tunnel
di Ubaldo Vallini

«Quando avremo finito diranno che ne valeva la pena». Risponde cosě l’assessore provinciale Mauro Parolini a quanti vogliono mettere i puntini sulle «i» alle operazioni di sistemazione della galleria che sta in mezzo alla strada fra Idro e Capovalle

“Quando avremo finito diranno che ne valeva la pena”. Risponde così l’assessore provinciale Mauro Parolini a quanti vogliono mettere i puntini sulle i alle operazioni di sistemazione della galleria che sta in mezzo alla strada fra Idro e Capovalle, oggetto ieri pomeriggio di un sopralluogo da parte degli amministratori, provinciali con la massima espressione rappresentata dal presidente Alberto Cavalli, e locali con sindaci e loro rappresentanti.

“Lavori che sarebbero dovuti durare quattro mesi, con chiusura totale del traffico – insiste Flavio Carretta, in minoranza a Capovalle -, a patto però di rendere transitabile la vecchia strada che collega Capovalle al lago scendendo dall’impluvio naturale che porta a Vantone”.
Il sindaco Osvaldo Graziotti è più accomodante, anche perché ognuno ha il suo stile: “Si è vero, la sistemazione di quella stradina avrebbe fatto comodo e i cittadini di Capovalle avrebbero dovuto sopportare qualche disagio in meno, soprattutto ci saremmo ritrovati una valida alternativa per scendere a valle anche per gli anni a venire, il che non guasta mai. Ma va bene anche così perché quello che stanno facendo è un lavoro ben fatto”.

Su quest’ultima affermazione nemmeno Carretta ha trovato “puntini” da sistemare: “Questo lavoro era da fare, eccome. Non in questo modo, ma era da fare”.
Resta la spiegazione di Parolini: “Sistemare la strada di Vantone ci sarebbe costato 159/200 mila euro, ma non era tanto questa la questione – ci dice -. Ci sarebbero voluti anche alcuni mesi di lavoro mentre l’intervento in galleria era già stato appaltato.
Il rischio era quello di perdere un treno che si stava avviando senza sapere quando era possibile prenderne un altro”.
“Ripeto – ha tagliato corto sulla querelle l’assessore: quando avremo finito diranno tutti che ne valeva la pena”.

Certo che quell’intervento su quel mezzo chilometro scarso di tunnel “dalla progressiva km 4+390 alla progressiva km 4+811 della Sp n.58”, per dirla con il linguaggio scritto dei tecnici, qualche cosa di particolare ce l’ha. Non fosse altro che per il “cassero” di provenienza austriaca, la struttura che serve per “armare e gettare” la volta della galleria, che non occupa completamente la sede stradale e permette dunque il transito dei veicoli all’interno della galleria anche durante alcune fasi di lavorazione.

“Abbiamo fatto il possibile per garantire il traffico veicolare e per recare il minor danno alla popolazione locale e alle attività turistiche della zona – ha detto Parolini -. Abbiamo cercato di concordare con gli amministratori gli orari migliori di apertura e di chiusura del cantiere che è rimasto chiuso per venti giorni in agosto”.
Da una settimana è cominciata la fase più difficoltosa, nella gestione degli orari di apertura al traffico, perché c’è da gettare la volta ed il lavoro non può essere interrotto per diverse ore (a meno che non debbano transitare mezzi di soccorso).

Andrà avanti dunque così per un paio di mesi almeno, dal lunedì al venerdì, con la Provinciale che sarà chiusa al traffico fra le 8:30 e le 13:30 e fra le 14:15 e le 15:30. Per gli altri orari e nei fine settimana, entrerà in funzione l’impianto semaforico che gestirà un senso unico alternato.
L’impegno di spesa da parte della Provincia sarà di un milione e 60mila euro, ai quali il prossimo anno andranno ad aggiungersi 300 mila euro per l’illuminazione della galleria.
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