«Concerto» rimandato al Gaver
di val.

E stata rinviata a quando le condizioni saranno migliori l'operazione "distacco programmato" per le slavine che incombono dai canaloni della Misa

 
Visibilità scarsa, Così la "scampanata" dall'elicottero sui canaloni della Misa carichi di neve è rimandata.
«Peccato, perché in occasione del sopralluogo di lunedì avevamo potuto appurare che le condizioni per un distacco programmato erano ideali. Vedremo domani, anche se il meteo non promette miglioramenti».
 
Così ci ha detto ieri sera il nivologo bergamasco Federico Rota, al quale la Provincia di Brescia ha chiesto di tener costantemente monitorato il rischio valanghe lungo la Sp 669 che si arrampica fino al Gaver.
Per distacco programmato si intende che quando la neve si è accumulata nei canaloni e la temperatura permette di farla precipitare a valle vale la pena di farlo, anticipando così le condizioni di pericolo estremo.
Lo si fa di solito facendo esplodere del gas all'interno di una campana di metallo appesa ad un elicottero.
Specializzati a farlo sono i mezzi della Elimast di Darfo con la "Daisy Bell".

L'alternativa è aspettare che accada tutto da solo: peccato che in questo modo non sia possibile scegliere né il tempo né il luogo e le masse nevose possono diventare talmente consistenti ed instabili da costituire un pericolo elevatissimo. ù
 
«Ad ogni modo tutto è pronto per intervenire e per fare in modo che anche in Gaver la Pasqua possa regalare agli appassionati ottime sciate e soprattutto il transito lungo la SP 669 in piena sicurezza» ha detto l'assessore provinciale ai Lavori Pubblici Mariateresa Vivaldini, che è pronta anche ad incontrare gli operatori turistici che vorrebbero si potesse risolvere il problema una volta per tutte.
 
Un incontro che avverrà dopo Pasqua. Sul tavolo non tanto la realizzazione di altri tunnel paravalange, che la Provincia da sola i questo momento non è in grado di finanziare, piuttosto le modalità di prevenzione dei fenomeni: «Buone tutte le ipotesi - ha aggiunto l'assessore -, purchè sia chiaro che non siamo disponibili a derogare sulla sicurezza delle persone. Almeno fino a quando siamo noi i responsabili».
 
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