Si cerca il pirata
di val.

Nelle immagini catturate dalle telecamere che osservano la strada fra Villanuova e Vestone, le prove del passaggio della station wagon grigia che ha causato l'incidente mortale di Vobarno. Domani i funerali

 
Potrebbero essere le immagini registrate da più telecamere, posizionate sull'asse viario che va da Villanuova a Vestone, ad incastrare l'automobilista che nella tarda serata di venerdì, con un sorpasso azzardato, ha provocato l'incidente di Vobarno nel quale ha perso la vita Gianfranco Sorsoli, 66enne di Botticino Mattina.
 
Come abbiamo scritto nell'edizione di ieri, infatti, un testimone ha assistito alla scena ed ha potuto osservare un'auto del tipo station wagon di colore grigio chiaro metallizzato, forse un'Audi, provocare l'incidente e dileguarsi a forte velocità in direzione dell'Alta Valle Sabbia.
Sul posto per i rilievi sono intervenute due pattuglie della Stradale, da Desenzano e Salò.
 
Gli agenti in queste ore hanno recuperato più fotogrammi e stanno verificando targhe e tempi per poi farsi un'idea precisa di chi andare a sentire.
Il "pirata", ammesso che si sia accorto di quello che ha combinato, per alleggerire la sua posizione farebbe meglio a presentarsi spontaneamente.
 
Lo sconforto intanto si è impadronito della comunità di Botticino mattina, dove Gianfranco Sorsoli era conosciuto e stimato.
La vittima lascia la moglie Ezia e i due figli Dania e Severino.
Dopo il nulla osta alla sepoltura rilasciato dall'autorità giudiziaria ieri pomeriggio, subito è stata fissata anche la data dei funerali, che saranno celebrati domani pomeriggio (luned') alle ore 15.15 da don Raffaele Licini nella chiesa parrocchiale di Botticino Mattina, poi la tumulazione nel cimitero locale.
 
Prima della pensione Sorsoli aveva trascorso gli ultimi anni di lavoro alla Casa di Riposo.
Chi l'ha conosciuto lo descrive come una persona dinamica e sempre disponibile  al dialogo.
Venerdì sera aveva trascorso la serata con alcuni amici sul lago d'Idro e stava facendo rientro a casa.
 
Impressionante la dinamica dell'incidente che gli è costato la vita.
Erano circa le 23 quando Gianfrancoo si è ritrovato faccia a faccia con l'auto pirata.
Per evitarla ha sterzato bruscamente a destra finendo contro il muro. In quel punto, al chilometro 4+500, la SPBS 237 scorre in trincea e dopo la prima botta a destra l'auto è rimbalzata a sinistra e poi ancora dall'altra parte, fermandosi contro il muro, due, forse trecento metri dopo il primo impatto.
 
La centrale operativa del 118 allertata dagli altri automobilisti di passaggio ha inviato sul posto i volontari del Garda e la medicalizzata da Vestone.
Prima del loro intervento c'è voluto però quello dei Vigili del Fuoco di Salò che con cesoie e divaricatori hanno dovuto scardinare la portiera per permettere i soccorsi.
Inutile, purtroppo, il tentativo di rianimazione.
 
 
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