Mortale a Vobarno
di val.

C'è l'ombra di un pirata all'origine dell'incidente che ha causato la morte di un 66enne di Botticino Mattina, schiantatosi ieri sera alle 23 lungo la tangenziale nei pressi dello svincolo per Pompegnino


«Stavo risalendo la valle in direzione di Vestone e col mio pic-up viaggiavo dietro all'auto di una signora quando siamo stati superati da una grossa station wagon grigio metallizzato, forse una vecchia Audi, che ha effettuato la sua manovra incurante del fatto che dall'altra parte stesse scendendo un'auto.
Ho pensato subito che gli sarebbe finita addosso, invece l'ha schivata per poco, poi però ho visto nello specchietto quell'auto che rimbalzava da una parte all'altra della strada.
Il primo istinto è stato quello di inseguire la station wagon, poi mi sono fermato e sono tornato indietro per vedere che nessuno si fosse fatto male. Sono stato io a chiamare il 118».
 
Nelle parole di un uomo di Ponte Caffaro, la dinamica che ha portato alla morte di Gianfranco Sorsoli, 66enne residente a Botticino Mattina. L'uomo aveva trascorso la serata con gli amici a Idro e alla guida della sua Fiat Multipla appena uscita dalla carrozzeria stava tornandosene a casa.
 
Sembra che per evitare l'auto pirata l'uomo abbia sterzato bruscamente a destra finendo contro il muro.
In quel punto, al chilometro 4+500, la SPBS 237 scorre in trincea e dopo la prima botta a destra l'auto è rimbalzata a sinistra e poi ancora dall'altra parte, fermandosi contro il muro, due, forse trecento metri dopo il primo impatto.
 
La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto i volontari del Garda e la medicalizzata da Vestone.
Prima del loro intervento c'è voluto però quello dei Vigili del Fuoco di Salò che con cesoie e divaricatori hanno dovuto scardinare la portiera per permettere i soccorsi.
 
Inutile, purtroppo, il tentativo di rianimazione.
Sembra che Gianfranco al momento dell'incidente non indossasse le cinture di sicurezza e le violente botte laterali, nonostante i numerosi airbag abbiano assolto al loro dovere, sono state sufficienti per ferirlo a morte.
Sul posto per i rilievi sono intervenute due pattuglie della Stradale da Desenzano e da Salò, con i Carabinieri di Vobarno a fare da supporto per gestire la viabilità, che è stata deviata sulla "vecchia" Provinciale IV senza per altro subire particolari rallentamenti.
 
La salma del 66enne di Botticino è stata ricomposta all'obitorio di Gavardo a disposizione dell'autorità giudiziaria e l'auto è stata posta sotto sequestro.
Gli inquirenti non disperano di riuscire ad individuare quello che sembra essere il responsabile dell'incidente, grazie alla presenza nella zona di telecamere a circuito chiuso.
Il "pirata", ammesso che si sia accorto di quello che ha combinato, per alleggerire la sua posizione farebbe meglio a presentarsi spontaneamente.
 
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