«Memorie delle Giudicarie»
di Giancarlo Marchesi

È fresca di stampa la nuova edizione dell'opera di Cipriano Gnesotti, cappuccino che nel 1786 pubblicò un libro fondamentale per chi vuole conoscere la storia del Basso Trentino e dell'Alta Valle Sabbia

 

Il volume, riproposto grazie al sostegno della Regione Trentino Alto Adige, del Consorzio Bim del Chiese e dell’Associazione «il Chiese», è curato da Gianni Poletti, Franco Bianchini, Ivo Butterini e Maddalena Pellizzari che hanno svolto un paziente lavoro per arricchire l’edizione settecentesca con note redazionali e aggiunte che spiegano e completano l’opera.
I curatori hanno infatti voluto «offrire al lettore un testo completo, scorrevole nella lettura e accessibile anche ai non addetti ai lavori, scritto in grafia moderna». Il testo del 1786 è stato corretto e integrato con le parti tagliate dalla censura dell’epoca e con le annotazioni che lo stesso Gnesotti apportò alla sua personale copia a stampa.

Padre Gnesotti ebbe un legame forte e duraturo con il territorio bresciano: ancora sedicenne, nel 1733, studio presso il Convento dei padri Cappuccini di Brescia, ove compì l’anno di noviziato al termine del quale vestì il saio.
Durante quello stesso anno ebbe modo di conoscere il canonico bresciano Paolo Gagliardi che lo avvicinò allo studio della storia.
Successivamente, sempre a Brescia, ebbe modo di studiare parte dei carteggi del Monastero di Santa Giulia.
 
Negli anni Cinquanta del ‘700 Gnesotti fu prima destinato al Convento di Bovegno, per poi passare, nel 1756, a quello di Vestone.
Il suo soggiorno nel borgo sabbino fu significativo per i suoi futuri lavori storici: strinse amicizia con Giampiero Comparoni, l’autore della «Storia delle Valli Trompia e Sabia», che  gli fu certo da sprone per la stesura delle «Memorie delle Giudicarie».
Il saggio dello Gnesotti è infatti punteggiato da costanti riferimenti alla Valle Sabbia e alla gente sabbina.

Nel 1769, un decreto della Serenissima obbligò padre Gnesotti a lasciare il convento di Vestone in quanto nativo del Principato di Trento.
A malincuore si congedò dal Bresciano, ma questa suo lungo soggiorno nella nostra terra portò frutti copiosi, tanto che Gnesotti è considerato il padre della storiografia giudicariese.

Giancarlo Marchesi
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