Dante Freddi, dimissioni in forse
di Ubaldo Vallini

Sempre più intricata la vicenda che ha portato alle dimissioni di Dante Freddi da presidente del Gal GardaValsabbia e della Secoval, l'azienda di Servizi della Valle Sabbia

 
Le dimissioni di Dante Freddi sono state nei giorni scorsi l'argomento all'ordine del giorno di una conferenza dei sindaci valsabbini convocata su precisa richiesta avanzata da Carlo Panzera e Stefano Gaburri, rispettivamente sindaco di Vobarno e di Preseglie.
 
«Le dimissioni di Freddi? Difficile parlarne visto che formalmente non ci sono».
Dopo aver spiegato per filo e per segno la posizione dell'ente da lui rappresentato in merito ai progetti per la valorizzazione del Turismo rurale che impiegano fondi europei veicolati dal Gal, così il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia Ermano Pasini ha risposto ai sindaci presenti.
 
Pasini ha prima approfondito i concetti già precisati nei giorni scorsi quando ha risposto al sindaco di Salò Barbara Botti, ripercorrendo l'iter per la formulazione e l'assegnazione dei bandi a suo dire impeccabile, formulato ricorrendo alla procedura del "mercato elettronico" che è quanto di meglio esista al momento per garantire trasparenza negli affidamenti.
«Vero che c'è stato un ritardo, dovuto però alla mancata copertura da parte della Comunità montana dell'Alto Garda della quota loro spettante - ha aggiunto Pasini -. Oggi siamo all'assegnazione provvisoria ed è in corso di valutazione la conformità del vincitore del bando a quanto previsto dalla normativa».
 
Insomma sarebbe tutto regolare.
«E allora perché in seguito a questa vicenda Dante Freddi si è dimesso dalle presidenze di Gal e di Secoval, la società di servizi della Valle Sabbia?» hanno incalzato i sindaci.
 
Ed ecco a questo punto il colpo di scena: «Bisognerebbe chiederlo a lui, ad ogni modo si tratta di dimissioni solo annunciate. Per essere valide avrebbero dovuto essere presentate in forma scritta, nel caso del Gal al Direttivo, nel caso di Secoval consegnate nelle mani del presidente del Collegio sindacale Luigi Roscia - ha ribadito Pasini -. Quindi, di cosa parliamo?».
 
«Strana questa precisazione - ha replicato Panzera- , visto che sul verbale dell'Assemblea del Partenariato convocata due giorni dopo le dimissioni di Freddi, i presidenti delle Comunità montane valsabbina e gardesana Pasini e Pace hanno preso atto di queste dimissioni auspicando per altro che possano rientrare».
 
Ma Freddi si è dimesso o no?
L'abbiamo chiesto direttamente a lui: «Certo che mi sono dimesso, se il problema è l'atto formale sono disposto a farlo subito... però...».
Però cosa?. «Beh, in questo momento vedo la cosa molto difficile. Se però gli amministratori tutti dovessero riuscire a recuperare la serenità e la chiarezza necessarie ad affrontare un percorso costruttivo di condivisione nell'espletamento dei bandi... Bisogna capire che per recuperare finanziamenti capaci di far crescere il territorio servono una visione tecnica, ma anche molto dialogo. E non parlo solo dei 300 mila euro oggetto dell'ultimo bando, mi riferisco piuttosto ai 5/6 milioni di euro che come Gal potremmo ottenere dall'Europa per il prossimo triennio, a patto di riuscite a produrre una programmazione degna di tale nome. Allora, forse...».
 
Insomma, questa vicenda pare tutto meno che conclusa.
 
120509DanteFreddi.jpg