Il trattore si ribalta e lo uccide
di Ubaldo Vallini

Ancora un infortunio mortale a coinvolgere un pensionato vestonese. A poche ore dal funerale del 59enne deceduto in seguito alla caduta da un albero, Pietro Bonera, 78 anni, č rimasto schiacciato dal trattore che stava manovrando a Isola.

“E’ mezzogiorno e ancora non arriva, per di più mi aveva detto che sarebbe tornato per le dieci che doveva voltare il fieno e invece non l’ho ancora visto”.
Preoccupate le parole di Elide all’unico figlio Fiorenzo.

Dal primo piano sopra la pizzeria Capparola dove abitano, il prato che circonda la casa che posseggono in località Isola lo si vede quasi tutto, al di là della 237 del Caffaro e poi del Chiese. L’argine dove il suo Piero stava lavorando a spianare per poterci passare agevolmente col letame però era coperta dagli alberi.
Lei allungava il collo, inutilmente: “Vai a vedere tu dai, se gli è successo qualche cosa, oppure se si è fermato al bar 900.
Digli che è in ritardo”.

Fiorenzo parte in auto con Cristian, il figlio di 8 anni e mezzo. Lo vedono da lontano quel trattore a ruote all’aria: corrono, gridano, chiamano il 118. Ma non c’è più nulla da fare. Pietro Bonera, classe 1929, era già morto.
Il trattore attrezzato con la benna che stava guidando ha prima sprofondato le ruote nella terra appena arata, poi è scivolato giù per la scarpata diversi metri a ruote ferme, prima di girare su se stesso.
Il primo ruzzolone è stato quello fatale per il pensionato, che è stato colpito al torace e alla testa e non è andato oltre.
Poi quell’ammasso di ferraglia si è girato ancora due, tre volte, prima di riuscire a fermarsi.

“Mamma... si è fatto male. Abbiamo chiamato l’ambulanza” ha detto Fiorenzo al telefono. La Elide ha allungato il collo ancora di più, dal terrazzo della pizzeria, poi ha aspettato un po’: “Non ho sentito la sirena e nemmeno l’elicottero. E allora ho capito” ci ha detto.

Gran lavoratore, Pietro Bonera da giovane si era stufato di fare il boscaiolo a Vestone ed era partito a cercare fortuna. L’aveva trovata al prezzo di 18 anni trascorsi in Belgio, cinque a fare il minatore, gli altri come carpentiere.
Era tornato a casa nel ’71 del secolo scorso e con il gruzzolo messo da parte si è inventato un nuovo mestiere, il pizzaiolo, in Via Capparola Sotto dove abitava ancora.
Nell’80 ha affidato i locali della pizzeria ad altri ed è andato in pensione. La sdraio e le pantofole gli sono però sempre andate strette e lui aveva sempre qualche cosa da fare.
Che quella ruspa inventata attrezzando un trattore non fosse l’attrezzatura giusta per il lavoro che aveva in mente lo sapeva. Proprio ieri mattina, a 78 anni suonati aveva detto alla moglie dell’intenzione di acquistare uno scavatore.

E’ il Giovanni Biavini, che sul terreno di Pietro gestiva un quagliodromo ora chiuso per l’aviaria, a spiegarci cosa aveva in mente: “Gli scocciava di dover salire prima da una parte e poi dall’altra a spargere il letame sul prato. Voleva poter fare il giro col trattore e risparmiare quella manciata di minuti. Glie l’avevano detto in tanti che sarebbe stato un lavoro inutile. Lui però era testardo e quando si metteva in testa una cosa...”.

Dopo le verifiche da parte dei carabinieri di Vestone, la salma del pensionato è stata ricomposta nella camera mortuaria dell’ospedale La Memoria di Gavardo ed il trattore è stato messo sotto sequestro.
Già ieri sera è però stato concesso il nulla osta alla sepoltura ed è probabile che il feretro venga trasferito a Vestone nel corso della giornata di oggi. C

on la scomparsa di Pietro Bonera Vestone precipita nuovamente nel lutto. Un’altro pensionato, anche questo impegnato in lavori a diretto contatto con la natura. Al momento di quest’ultimo incidente, infatti, non erano ancora trascorse 24 ore dall’ultimo viaggio officiato nella chiesa di San Lorenzo in Promo di Gianpaolo Fabbro, che si era ucciso due giorni prima cadendo da una pianta al bait che stava curando in quel di Treviso Bresciano.
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