Dieci anni di Secoval e poi?
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Le dimissioni di Dante Freddi, in particolare quelle che riguardano la società di servizi valsabbina Secoval, segnano una profonda frattura che non mancherà di avere ripercussioni sul territorio
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«Ho sempre lavorato per portare risorse al territorio, e perché sul territorio potessero essere avviati progetti di qualità , capaci di fare la differenza».
E' un Dante Freddi più deluso che arrabbiato, quello che ha rassegnato le dimissioni da ogni incarico pubblico.
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A bruciare non tanto l'aver abbandonato il Gal GardaValsabbia, del quale è stato nominato presidente a maggio dello scorso anno: «Già era diventato un Gal d'eccellenza e al contrario di altre realtà dello stesso genere navigava in ottime acque - ci ha detto -. Basti dire che il personale impiegato si pagava ormai con i bandi ai quali riuscivamo a partecipare. Per la sua capacità di reperire risorse lo vedevo diventare una sorta di Agenzia del Territorio».
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A far male davvero a Dante Freddi, piuttosto, è l'aver dovuto lasciare Secoval, che lo vedeva in sella dal 2004, da quando la società ha assunto il ruolo di società strumentale alla Pubblica Amministrazione.
Da allora, con Dante Freddi a guidarla, Secoval è diventata il punto di riferimento per i servizi comunali e sovraccomunali della Comunità Montana della Valle Sabbia e non solo.
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Un po' alla volta si sono affidati alla società valsabbina anche realtà limitrofe come Botticino, Calvagese della Riviera, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Prevalle, Rezzato, Muscoline, Bedizzole e la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano.Â
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Secoval si sta occupando di cartografia e di Sistema informativo territoriale; di servizi amministrativi, fiscali e tributari per i Comuni che hanno aderito; di assistenza hardware e software.
Secoval srl, per la sua capacità di analisi e di gestione del territorio è diventato il braccio operativo della pubblica amministrazione nella pianificazione di ogni tipo di intervento, di reperimento delle risorse, di partecipazione ai bandi o alle gare, per fare economia di scala, per l'innovazione.
Un modus operandi che ha ottenuto riconoscimento a livello nazionale e che è stato studiato e copiato per altre realtà ben più complesse di quella valsabbina.
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Ma in questo roseo quadro, cosa è successo?
«Nell'avventura Secoval, come in quella del Gal, ho sempre lavorato per conto dell'attuale maggioranza in Comunità montana, con reciproca fiducia. Ecco, da qualche tempo questa fiducia è venuta meno e mio malgrado ho dovuto registrare da parte dell'attuale presidente della Comunità montana e del suo ufficio fughe in avanti che non condivido» ci ha detto Freddi.
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Che ha subito aggiunto: «Intendiamoci, parlo di modi di fare, non di regolarità o meno delle procedure adottate, non mettetemi in bocca cose che non voglio dire. Certo mi sono sentito escluso e senza più la fiducia di chi mi affidato un ruolo mi spiegate voi che ci sto a fare?».
Le ripercussioni di questa defaillance sono ancora tutte da valutare.
Vedremo.
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