Il Fotografo
di Aldo Vaglia

Non ci sono piů i fotografi di una volta verrebbe voglia di dire guardando l'evoluzione della fotografia dall'analogico al digitale. Ma cosa sta realmente cambiando?


In realtà i fotografi si sono moltiplicati è solo la manipolazione della materia che è cambiata, dove prima c’era la chimica oggi ci sono i numeri e l’elettronica.
Si può parlare di perdita di conoscenze e abilità, ma anche di trasformazione ed acquisizione di nuovi sistemi e metodologie.

Lo sviluppo industriale ha trasformato contadini ed artigiani in operai, la tecnica ha sicuramente fatto passi da gigante, ma gli operai hanno perso conoscenze rispetto ai loro predecessori.
Si può dire lo stesso per la fotografia?
Il fotografo era un artigiano qualificato, il suo lavoro si avvicinava all’arte, in ogni momento della produzione dell’immagine si esprimevano competenze.
I tempi della ripresa non coincidevano con quelli dello sviluppo e della stampa.

Il risultato! Una sorpresa per i dilettanti, un delicato intervento in ogni fase della produzione dell’immagine per i professionisti.
Queste riflessioni non hanno per scopo un nostalgico ritorno al passato.
Per sgombrare il campo da errate interpretazioni, possiamo dire con Severino (molto citato su questo giornale) che più  degli abusi della tecnica, sono da temere le “concezioni riduzioniste” di critica alla tecnica.

La tecnica dice Severino è un’espressione della natura umana tra le più belle, grandi, luminose, profonde, al pari del personaggio biblico e letterario Lucifero…la tecnica al pari di Lucifero, anche considerata da un punto di vista “negativo”, non possiede i caratteri della bruttezza e dell’idiozia. Lucifero è grande è bello è seducente, però purtroppo è Lucifero.

La democratizzazione della professione, che ha trasformato i possessori di sofisticate tecnologie, in “tutti fotografi”, comincia a creare delle difficoltà.
Tutti i momenti della vita, come in un “grande fratello”, vengono immortalati (anche contro la volontà) e rimangono impressi in modo permanente.
Sono come preconizzava McLuhan il Medium che diventa Messaggio.

“In una società la struttura mentale degli individui e la cultura sono influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone” e la domanda che ne deriva non può che essere: cosa sta cambiando nella nostra mente?
Pensiamo solo con un massimo di 140 caratteri, quelli che servono per twitter?
Come si sta modificando la nostra vista?
La tecnica umana, che vediamo inserirsi sempre di piĂą nelle attivitĂ  di tutti i giorni, che ruolo verrĂ  ad assumere nella nostra vita?
Avremo un modo per cercare di limitarla affinché essa non arrivi a sovrastarci o a dominarci?

Da qualche tempo si stanno sperimentando immagini che si cancellano a tempo, come si vede la tecnica è in grado di rimediare ai propri errori.
Sempre secondo Severino le devastazioni non sono imputabili alla tecnica quanto alla sua amministrazione ideologica.
Ci dobbiamo preoccupare piĂą delle ideologie che controllano la tecnica che non della tecnica stessa.
 
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